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Don Mazzi alza la Fionda di Legno: “Ho ancora tanti sassi da scagliare”

Albenga. E’ stata una grande “fionda”, davanti ad un teatro gremito e con un Don Mazzi in splendida forma che a suon di aneddoti ha ammaliato il pubblico ingauno.

E’ il secondo “Don” a ricevere il premio dei fieui di caruggi – prima del fondatore della Comunità Exodus era stato Don Andrea Gallo – e cresce l’attesa per l’edizione 2015 che vedrà festeggiare il decennale della manifestazione. A consegnare il prezioso premio è stato, come da tradizione, Antonio Ricci che sul palco assieme a Gino Rapa e Mario Mesiano ha raccontato la sua “storica” amicizia con il prete veneto ma oramai cittadino del mondo.

Ma sembra oramai una tradizione che i premiati decidano di accettare il premio più che per l’opera d’arte per un’altro motivo, ovvero un cesto di prodotti ingauni: asparagi, carciofi e pomodori. Anche se il vincitore numero nove della fionda ha detto che si sarebbe accontentato anche di semplici patate.

“La metterò in chiesa – ha detto Don Mazzi dopo aver ricevuto il premio – perchè per me la fionda è il simbolo dei piccoli, di quelli che vincono contro Davide. Di chi vince con l’ironia e senza la violenza. La metto in chiesa, il Padreterno la deve vedere, così magari mi suggerirà a chi tirare il primo sassolino”. Raggiante Gino Rapa: “Siamo sicuri che Don Mazzi userà la nostra fionda per tirare ancora molte altre sassate”.

Don Mazzi succede a Carlin Petrini, e come tutti i suoi predecessori viene premiato per avere tirato buone fiondate contro il malcostume, i soprusi, l’ipocrisia della nostra epoca. La motivazione letta da Gino Rapa recita: “Per avere cercato di cambiare il mondo con le armi dell’oratorio, per avere recuperato gli irrecuperabili senza alzare muri e applicare punizioni” e soprattutto “per essersi sostituito ad uno Stato sempre più colpevolmente lontano dai poveri, dai malati, dai bisognosi”.

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