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Calcio: missione in terra inglese per Felicino Vaniglia, c.t. della Figc provinciale

Sport 2013 14

Savona. “British Football Mission”: dalle soleggiate scogliere della Riviera ligure alle nebbiose brughiere britanniche.

Si potrebbe intitolare così il viaggio/studio che il c.t. della Figc provinciale savonese, Felicino Vaniglia, si appresta a compiere con una delegazione di qualificati operatori del mondo del calcio giovanile.

Abbiamo raccolto le sue sensazioni pre-partenza al termine dello stage della Rappresentativa Giovanissimi Fascia B 2000 realizzato martedì 18 marzo. “Ho accettato con piacere e con tanta curiosità di partecipare al workshop che si svolgerà a fine aprile presso il circolo federale inglese e che è inserito in un circuito di esplorazione delle nuove frontiere europee in materia di cura del talento – dichiara Vaniglia -. Credo che proverò una forte emozione nel varcare per la prima volta il National Football Centre sito a St George’s Park a nord di Birminghan. Questo imponente impianto, che è stato inaugurato nientemeno che dal principe William e dalla duchessa Kate, reali d’Inghilterra nell’ottobre del 2012, dopo 37 anni di congetture e ripensamenti, è ispirato alla ‘casa degli azzurri’ e si traduce di un maxi-complesso costato oltre 140 milioni di euro che è stato in grado di ospitare tutte e 24 le rappresentative nazionali che hanno partecipato alla cerimonia del suo battesimo”.

“Immerso in 150 ettari – prosegue – esso comprende 12 campi di dimensioni regolamentari, di cui cinque riscaldati e con l’illuminazione artificiale ed uno con la stessa mistura d’erba del campo di Wembley. Vi insistono inoltre una pista d’atletica, palestre e un modernissimo hotel Hilton (in cui saremo ospitati), strutture di innovativa concezione in grado di garantire i più alti livelli di qualità. Durante il mio soggiorno mi potrò intrattenere a visionare un raduno della squadra di Roy Hodgson in preparazione di Brasile 2014 ed alcune sedute di allenamento delle nazionali giovanili ed incontrare, per un fruttuoso scambio culturale i responsabili di diversi settori giovanili di primo piano della Football Association”.

Chiediamo al c.t. cosa lo abbia spinto al di là di quanto già precisatoci a scegliere proprio la “Terra dei Leoni” quale sede del suo annuale aggiornamento tecnico. “E’ innegabile – sottolinea Vaniglia – che l’Inghilterra continui i guardare sempre più in prospettiva, come dimostra l’attivazione della rivoluzionaria riforma approvata a maggioranza dall’assemblea della FA e che ha sancito che i ragazzini delle giovanili non potranno giocare 11 contro 11 prima di aver compiuto 13 anni; i bambini sotto i 7 e gli 8 anni giocheranno a calcetto; gli under 11 e 12 giocheranno 9 contro 9. Le competizioni inoltre non dureranno i canonici 8 mesi come nel caso degli adulti, ma saranno più brevi”.

“L’obiettivo – spiega – è chiaramente quello di migliorare il tasso tecnico: il minicalciatore crescerà insieme alla sua prospettiva e soprattutto dovrà imparare a dominare il pallone meglio, prendendosi anche dei rischi, cosa non facilmente fattibile in chiave tricolore dove il risultato da acquisire continua a farla da padrone. Tutto questo porterà i più giovani ad avere meno pressione psicologica, anche perché la FA ha istituito un programma mirato all’educazione dei genitori e degli allenatori che dovranno progressivamente abbandonare l’approccio della vittoria ad ogni costo, ma allenare se stessi e i propri figli/allievi a pensare in ottica futura, ad allenare principalmente la tecnica e di conseguenza anche a divertirsi di più”.

“Un cambio di passo epocale – rimarca Vaniglia – ma indispensabile se consideriamo che i tedeschi hanno cambiato il loro sistema di gestione delle giovanili già dal 2000 e gli olandesi e gli spagnoli anche da prima (e non a caso sono le due nazionali che hanno vantato la presenza di giovani giocatori con più gettoni agli europei del 2012). Di questo passo, credo che l’Inghilterra si continuando ad investire tanto sui giovani si appresti a diventare a breve una potenza mondiale di primo piano in campo calcistico. English do it better (the soccer)? Let’s see!”.

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