Savona. Sarebbe dovuto essere il testimone chiave, ma è risultato irreperibile e, di conseguenza, non si è presentato a deporre in aula. Si tratta dell’albanese, Alfred Hasa, rimasto ferito nell’agguato del 10 giugno 2000 a Borghetto nel quale invece fu ucciso il suo connazionale di 32 anni, Rapi Sala. Hasa avrebbe dovuto testimoniare in Corte d’Assise nel processo che vede a a giudizio per omicidio Xhevedet Plaku, 33 anni, e Besnik Adrian Plaku, di 37, ritenuti gli assassini che quel giorno spararono sull’Aurelia contro la vittima.
Non essendo presente fisicamente il pm ha chiesto che venissero acquisite le dichiarazioni rese dopo l’agguato da Hasa davanti ai carabinieri. Una domanda alla quale i difensori degli imputati (Xhevedet è assistito dall’avvocato Mara Tagliero) si sono opposti. La Corte, dopo essersi ritirata, ha accolto l’eccezione della difesa e rinviato il processo per la dicusssione al prossimo 4 aprile.
Secondo gli inquirenti l’omicidio maturò nell’ambito degli scontri tra “bande” per il controllo del mercato della prostituzione di strada lungo l’Aurelia. Sali era stato ucciso da due colpi di 7.65 alla testa, mentre HAsa era rimasto ferito in modo gravissimo.