Cronaca

Violenza all’alberghiero di Finale, si delineano le strategie difensive dei legali

alberghiero finale

Finale L. Il caso ha suscitato clamore a livello nazionale: da due giorni non si sente parlare d’altro che della studentessa dell’alberghiero di Finale che ha denunciato di aver subito violenza sessuale da quattro compagni. Mentre sui media, sui social network, nei bar e a scuola tenogno banco discussioni sull’accaduto, c’è anche un altro fronte che, più silenziosamente, lavora. E’ quello della relativa inchiesta giudiziaria che vede da un lato gli investigatori, dall’altro i difensori del ragazzo, al lavoro per ricostruire quanto successo il pomeriggio del 31 gennaio nello spogliatoio del secondo piano dell’istituto finalese.

L’avvocato Rocco Varaglioti è il difensore di uno dei ragazzi arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Questa mattina ha incontrato il suo assistito ad Imperia, nella comunità dove è detenuto: un colloquio durato circa due ore nel quale lo studente, quello che secondo la denuncia della ragazza avrebbe avuto un ruolo marginale (sarebbe stato nello spogliatoio solo per cambiarsi), ha raccontato la sua versione dei fatti.

“Era ovviamente scosso per l’accaduto, ma lui mi ha spiegato di averlo inteso come uno scherzo, non ha realizzato che potesse essere qualcosa di più grave. Mi ha anche spiegato di essere estraneo alla vicenda perché si trovava già nello spogliatoio per cambiarsi” ha precisato il legale. Lo studente, descritto come un giovane “per bene”, avrebbe raccontato di aver visto arrivare i compagni e la ragazza mentre stava finendo di cambiarsi.

“Per quello che ricorda, la giovane è entrata ridendo e poi si è seduta nello spogliatoio. A quel punto lui avrebbe sentito un ‘vociare’ e, prima di avere il tempo di capire se fosse in toni scherzosi o no, è entrato il professore. Sulle prime gli sembrava solo uno scherzo” si limita ad aggiungere sul racconto l’avvocato Varaglioti. il legale dello studente ha anche annunciato l’intenzione di presentare un’istanza al tribunale del Riesame per chiedere un alleggerimento della misura cautelare: “Chiederò che possa almeno tornare a casa. Mi pare che sia chiaro come la sua posizione sia marginale rispetto a quanto accaduto”.

Intanto arrivano notizie anche del ragazzo detenuto nella comunità per minori di Genova: il suo difensore, l’avvocato Alfonso Ferrara, ha incontrato il papà che ha descritto il figlio come “spaventato” e “dispiaciuto”. Lo studente, che sarà interrogato lunedì mattina dal gip, avrebbe negato al genitore che le cose siano andate così. “Il padre mi ha spiegato che, se non credesse al figlio, sarebbe il primo a volere che fosse punito, ma lui è convinto della sua estraneità” spiega il legale che, per ora, preferisce comunque non sbilanciarsi e non aggiungere altro sulla vicenda.

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