Andora. Una giornata di lavoro baciata dal sole e da condizioni meteo marine ideali per permettere la rimozione dell’Intercity 660 deragliato tra Andora e Cervo il 17 gennaio scorso. A fine giornata gli sforzi degli addetti sono stati premiati: l’ultimo vagone prima e la motrice del “treno che fu” poi, sono state alzate con le potenti gru Vernazza e rimesse sui binari per essere trascinate in stazione e liberare il binario unico su cui, più di un mese fa, era piombata la frana che aveva travolto il convoglio.
La chiatta era partira da Genova nella notte per poi arrivare davanti al tratto di ferrovia andorese nelle primissime ore del mattino per un’operazione che non ha precedenti. La potente struttura galleggiante ha quindi percorso le 55 miglia del tragitto viaggiando ad una velocità media di circa 5,6 nodi, trainata da un rimorchiatore. Poi sono iniziate le delicate fasi dell’ormeggio, l’attivazione delle autogru telescopiche di ultima generazione omologate per questo genere di interventi, il sollevamento dei pezzi di convoglio riposizionati in serata lungo il binario e portati in stazione.
Una giornata col fiato sospeso, insomma, ma anche carica di soddisfazione per un territorio da troppo tempo isolato (ora si spera anche di riaprire l’Aurelia, interessata da uno smottamento a Capo Mele, entro sabato).
“Un’operazione, questa, condotta da una ditta altamente specializzata con una chiatta di dimensioni notevoli con due gru rispettivamente di 800 e 500 tonnellate. Lavori condotti con grande professionalità non solo dalla ditta Vernazza ma da tutti i ferrovieri e dalla ditta che sta mettendo in sicurezza la zona in frana. Un’operazione che si è svolta in assoluta sicurezza” sono le parole dell’ad di Rfi, Elia.
“Questa mattina erano coinvolte una cinquantina di persone, via via in aumento durante la giornata – continua – La parte più complicata era di rimettere motrice e vagone sul binario; poi il trasporto in stazione ad Andora, per poi portare i pezzi di treno in officina. Il tratto ferroviario sarà riaperto entro il 10 marzo. Poi si effettueranno interventi più strutturali sulla zona in frana, è un’opera più di ingegneria. Una volta conclusa la rimozione, bisogna mettere a posto i binari, risistemare gli attacchi, rifare i muretti. Tutto il lavoro è stato comunque fatto nelle 6 settimane preannunciate. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato. Grazie anche alle autorità e enti locali”.
Il sindaco Franco Floris: “Ringrazio tutti, i tecnici Rfi e Vernazza, Operazione molto complicata in poche ore hanno rispistinato tutto. Da domani si continua a lavorare perché possa riaprire velocemente questa linea così importante per tutti noi”.