Cronaca

Spotorno, arresto del capo dei vigili Saroldi. I cittadini: “Siamo tutti contenti, era inaffidabile”

Spotorno. Dalle poche parole che oggi si riescono a captare nei bar e nelle vie spotornesi, non è che il comandante dei vigili, Andrea Saroldi, godesse della stima e dell’affetto dei suoi concittadini. Anzi. Quasi tutti parlano di “comportamenti strani” del capo dei vigili, forse atteggiamenti prepotenti, forse solo fastidiosi o singolari, fatto sta che non sono in molti a sembrare dispiaciuti per questo macigno che gli è piombato sulla testa.

“Siamo tutti contenti di questo arresto – dice un cittadino senza tanti mezzi termini – Saroldi non era amato a causa di certi atteggiamenti. Certo, nessuno sospettava una cosa simile, ma non ci strappiamo i capelli”.

“Quando i soldi montano la testa è una rovina per tutti” è il commento lapidario che si sente all’interno di un locale della cittadina rivierasca. “In un paese così piccolo, la notizia fa eco. Ora se ne sentono di tutti i colori sul suo conto, ma io, che faccio tassista, non ho mai avuto problemi con lui” dice un altro cittadino. “Siamo sorpresi per queste accuse, ma quel che è certo è che il comandante ha avuto parecchi problemi con molti cittadini. Cosa si diceva? Che faceva lo sceriffo, con tutte queste multe, era un incubo. E poi era una persona poco affidabile. Lo sapevamo tutti”.

Nessuno però immaginava cosa nascondesse il capo dei vigili finito in manette nell’ambito dell’operazione denominata “Hot Velox”: il comandante, secondo la Polizia, avrebbe ripetutamente chiesto denaro in cambio di lavori nel comune spotornese.

Due i capi d’accusa principali per il comandante. Il primo è quello di corruzione: Saroldi avrebbe incassato denaro dalla ditta Igea di La Spezia in cambio del contratto per il noleggio degli autovelox. La ditta è di proprietà di Claudio Ghizzoni, a sua volta comandante della Municipale di Podenzana (MC), anche lui finito in manette.

La seconda accusa è quella di concussione per induzione: Saroldi avrebbe chiesto a più riprese somme di denaro a G.D., della ditta Arcadia, minacciandolo di togliergli l’incarico relativo alla segnaletica stradale di Spotorno se non avesse acconsentito al pagamento. Richieste espresse anche con toni bruschi e minacce velate, e addirittura accennando all’utilizzo della pistola. E proprio dalla denuncia di G.D., stanco delle vessazioni e degli importi che salivano sempre più nel tempo (si parla in totale di 24.000 euro) è partita l’indagine che ha portato all’arresto.

A questi due capi d’imputazione andrebbe aggiunta una terza, scabrosa accusa: Saroldi si sarebbe recato, in orario di servizio, con l’auto con le insegne della Municipale sotto abitazioni di prostitute. Il comandante è stato fotografato mentre scende dall’auto di servizio per salire in appartamenti utilizzati per incontri a luci rosse. Non è dato sapere con certezza cosa avvenisse all’interno di quegli appartamenti; al vaglio degli inquirenti ci sono però le intercettazioni, ad esempio una in cui Saroldi, dopo 11 minuti di permanenza nell’appartamento, ha telefonato all’autista di sotto (un altro agente, denunciato a piede libero) comunicandogli di “aver finito” e di essere in procinto di scendere, mentre sullo sfondo si ode il rumore di uno sciacquone.

Su Saroldi pendono poi tutta una serie di altre accuse riguardanti tutta una serie di comportamenti incompatibili con la sua funzione, come ad esempio la redazione di lettere anonime o la rivelazione di procedimenti penali nei confronti di persone a lui ostili.

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