Liguria. Oggi alla Camera durante la discussione sulla proposta di legge sulla delega in materia fiscale i deputati liguri Lorenzo Basso (Pd) e Stefano Quaranta (Sel) hanno impegnato il governo a norme più restrittive sul gioco d’azzardo a tutela dei minori.
In Aula Basso (primo firmatario) e Quaranta hanno proposto un ordine del giorno indirizzato soprattutto alla tutela dei minori, che chiede l’introduzione del divieto di pubblicità assoluto, non limitato a radio e televisione, per i giochi di natura compulsiva, mentre per gli altri giochi con vincita in denaro “appare quantomeno necessaria” l’introduzione del divieto di pubblicità nelle fasce protette delle trasmissioni radiotelevisive.
L’ordine del giorno impegna il governo “ad introdurre, con il provvedimento più opportuno, regole volte a vietare tutte quelle forme di gioco che, simulando i meccanismi e le caratteristiche tipiche dei giochi d’azzardo che inducono comportamenti compulsivi, si rivolgano ai minori prevedendo l’erogazione di vincite di qualsiasi natura, ancorché diverse dal denaro”.
“Questo ordine del giorno è pensato soprattutto alla tutela dei minori – dichiara Basso – considerato che ogni azione educativa è tanto più efficace quanto più precoce è l’età dei suoi destinatari, dobbiamo impegnarci al massimo nell’azione preventiva e dissuasiva rispetto ai rischi del gioco d’azzardo”.
“La proposta di legge è tornata alla Camera dopo avere passato il vaglio del Senato dove ha subito alcune modifiche che ne hanno in qualche modo smorzato la forza – dichiara Quaranta – per questo abbiamo deciso di presentare questo ordine del giorno. Certo speravamo in qualcosa di più, ma è pur sempre un passo avanti”.
Alcune Regioni, a partire dalla Liguria e molti comuni, tra cui Savona, hanno tentato di contrastare le diffusione del gioco d’azzardo e le sue derivazioni patologiche, di darsi regole proprie, con grandissime difficoltà per l’assenza di strumenti efficaci nella normativa nazionale.
“L’approvazione dell’at.14 della Delega Fiscale segna una svolta nell’approccio dello Stato al gioco d’azzardo. Una svolta vera, che qualche limite, pure è presente, non può mettere in ombra: risponde ad una esplicita presa di coscienza che, da una parte, è giusto e necessario che sia lo Stato a regolamentare il settore (il proibizionismo farebbe scivolare l’intero settore nelle mani della criminalità organizzata), ma dall’altra lo Stato stesso deve evitare di dare anche solo l’impressione di incentivarne la crescita e deve sostenere forti politiche deterrenti, rendendo consapevoli i cittadini dei gravi rischi connessi all’abuso dei giochi con vincita in denaro” commenta la parlamentare savonese del Pd Anna Giacobbe.
“Maggiori poteri ai sindaci; revisione degli agi e compensi per i concessionari; trasparenza e requisiti soggettivi di onorabilità dei concessionari; applicazione di regole trasparenti e uniformi in tutto il territorio nazionale; parametri di distanza dai “luoghi sensibili”; revisione delle sanzioni amministrative e penali; il rafforzamento della normativa antiriciclaggio e antimafia; fondo per il contrasto del gioco d’azzardo patologico; riconoscimenti agli esercizi commerciali che si impegnano a rimuovere o a non installare apparecchiature per giochi con vincita in denaro; la riduzione e la progressiva concentrazione del gioco in ambienti sicuri e controllati; la limitazione della pubblicità. E’ stato un buon lavoro, dunque, e ci sono le condizioni perché produca presto effetti positivi” conclude la Giacobbe.