Val Bormida. Sì ad un secondo ATO idrico che dividerà in due la Provincia di Savona, raccogliendo tutti i Comuni della Val Bormida. In Liguria ci saranno quindi cinque ambiti di gestione dell’idrico rispettivamente, per la Provincia di Imperia, la Provincia di Genova e la Provincia della Spezia e due per quella di Savona (Savona 1 e Valbormida).
Soddisfazione da parte del consigliere regionale Maurizio Torterolo, firmatario dell’emendamento – cofirmatario Ezio Chiesa (Gruppo Civico Liguria Viva).
Da poco era tornato in Regione, attraverso un nuovo ddl, la Legge che porterà alla costituzione degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali). Dopo quasi due anni dal vecchi ddl, la giunta, anche e soprattutto per evitare una procedura di infrazione da parte della Comunità europea, ha ripreso in mano la questione della gestione del servizio idrico e di quello dei rifiuti. Gli ATO saranno proprio creati per svolgere tale attività ed avevano, nell’intento della Regione, una dimensione provinciale. Tutti i Comuni – dovranno quindi affidare agli ATO la gestione degli acquedotti, la depurazione delle acque e lo smaltimento dei rifiuti.
Spiega il consigliere regionale Maurizio Torterolo: “Sono davvero felicissimo per il risultato che abbiamo raggiunto, finalmente alla Valbormida è stata riconosciuta una peculiarità territoriale ed abbiamo evitato di finire in un calderone all’interno del quale i Valbormidesi avrebbero avuto solo disagi e maggior costi. Un grazie va all’assessore Renata Briano che ben ha capito le esigenze per cui mi sono mosso. Dalla lettura del testo e dalle audizioni dei soggetti interessati sono emersi elementi che avevano ulteriormente alimentato le mie perplessità e che avevano giustamente preoccupato gli Amministratori tra gli altri, il Sindaco di Dego Zappa e, soprattutto, i cittadini che rischiavano, in tempo di crisi, di trovarsi a pagare bollette dell’acqua e dei rifiuti molto più salate. In particolare nella legge regionale non è consentito ai Comuni un minimo di autonomia rispetto alla gestione dei propri acquedotti che in alcun modo potrà essere mantenuta dalle stesse autorità locali. Ma la mia maggior preoccupazione era ciò che ne conseguiva, e vale a dire che i cittadini della Valbormida come quelli tutti gli entroterra liguri subissero un forte aumento delle tariffe senza che, le amministrazioni avessero voce in capitolo”.
“E’ chiaro che i consumi di acqua della riviera, soprattutto nei mesi estivi, sono abnormi rispetto a quelli dell’entroterra così come le strutture che li supportano. Quindi un cittadino ad esempio di Cengio che già vive in una zona disagiata ed in crisi da anni rischiava di pagare di più per servizi resi ad uno di Loano o magari ad uno in vacanza ad Alassio. La Valbormida si è con i propri soldi e per tempo dotata di un depuratore, quello di Dego, che funziona perfettamente ed è ben gestito in consorzio dal CIRA, è davvero assurdo che i Valbormidesi potessero essere costretti a contribuire a quelli che non sono stati ancora realizzati o sono in deficit finanziario come quello di Albenga. Ma stiamo scherzando o cosa. A ciò si aggiunga che, visto come vanno di solito le cose in questo Paese, avevo dei forti dubbi che il soggetto che avrebbe gestito tutti gli acquedotti della Provincia, potesse fornire un servizio di qualità come è quello oggi erogato dai Comuni della Valle, che negli anni giustamente molto hanno investito nella propria rete idrica”.
“Con l’approvazione odierna abbiamo raggiunto un obbiettivo innanzitutto utile per i cittadini che è quello di far creare un ambito della Valbormida che gestisca l’acqua pubblica con tariffe giuste e commisurate ai consumi tenendo conto che già oggi esiste una perimetrazione che è quella del bacino padano cui fa parte la nostra valle. Dall’altra parte storica perché finalmente in Regione Liguria si è data una rilevanza giuridico-sistematica ad un territorio omogeneo del punto di vista economico sociale, e molto diverso dal resto della Provincia cui appartiene, che soltanto se unito potrà pensare di uscire dall’attuale stato di crisi” conclude Torterolo.
Durante la discussione in commissione alcuni emendamenti presentati da Sinistra ecologia e libertà sono stati approvati. Dichiarazioni di soddisfazione sono state espresse dal consigliere regionale Alessandro Benzi, dal coordinatore regionale Angelo Chiaramonte e dalla responsabile ambiente territorio di Sel Elena Giardini. “Il disegno di legge presentato a ottobre dalla Giunta regionale – “Norme in materia di individuazione degli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni relative al servizio idrico integrato e alla gestione dei rifiuti” – rischiava di essere un’occasione mancata – spiega Benzi –. Quella che abbiamo votato oggi in commissione Ambiente non è la migliore delle leggi possibili, ma è un testo dove finalmente viene messa in chiaro la valenza pubblica del bene acqua e l’importanza di introdurre meccanismi di trasparenza nella gestione del servizio idrico e dei rifiuti”.
Un risultato reso possibile «grazie a un dialogo tutt’altro che scontato con la maggioranza – aggiunge Angelo Chiaramonte – e a un lavoro scrupoloso portato avanti dal gruppo consiliare regionale e dalla segreteria regionale di Sel, che ha recepito importanti proposte avanzate dal Coordinamento ligure dei comitati per “acqua pubblica e gestione dei rifiuti”, e altre associazioni ambientaliste, in particolare Legambiente.
“Il confronto con i Comitati – rimarca Elena Giardini – ci ha portato a condividere i principi della legge di iniziativa popolare che i comitati stessi hanno proposto riguardo alle tematiche in esame. Tali principi, da noi condivisi, sono stati ripresi ed inseriti, insieme ad altre nostre proposte, negli emendamenti al disegno di legge della Regione”.
“Inoltre – aggiunge Benzi – su nostro suggerimento, avverrà l’introduzione di una struttura tecnico-amministrativa, con specifiche professionalità, di supporto ai Comitati d’Ambito e in grado di reggere il confronto con le Multiutilies che gestiscono i servizi. Previsto anche il bilancio idrico dei bacini idrografici, assicurando il diritto all’acqua, l’equilibrio tra prelievi e la capacità di ricostruzione del patrimonio idrico, la presenza di una quantità minima di acqua in alveo (anche a tutela degli ecosistemi presenti)”.
“Importante è stato, infine, aver previsto il coinvolgimento dei cittadini anche nella fase di programmazione e non solo di valutazione dei progetti, insomma la legge su acqua e rifiuti emendata stamattina in commissione ed approvata con i voti della maggioranza è un buon punto di partenza. Per questi motivi – ha concluso Benzi – Sel ha votato il disegno di legge, ma continuerà a sostenere l’iter della legge di iniziativa popolare dei comitati, sulla stessa linea di merito e principio dell’azione politica del partito”.