Economia

Incontro in Provincia su Ocv, Veirana: “Aiutare le aziende in arrivo, evitare un altro caso Toshiba”

Ocv di Vado Ligure

Savona. Si è tenuto ieri sera in Provincia l’incontro sulla reindustrializzazione delle aree Ex Ocv, alla presenza di Regione (Guccinelli), Provincia (Sambin), Autorità Portuale di Savona (Visintin, Granero), Comune di Vado Ligure (Ghisolfi), Comune di Bergeggi (Borgo), Unione Industriali, Cgil, Cisl e Uil.

Al centro della discussione il progetto di reindustrializzazione delle aree ancora nelle mani di Ocv che, alla chiusura del sito, si era impegnata a reimpiegare le aree al fine di favorire la rioccupazione dei lavoratori espulsi dalla produzione.

La settimana scorsa Ocv aveva comunicato ai sindacati lo stato dell’arte del progetto, comunicando che una delle Aziende individuate, la Re Ma Cut, aveva rinunciato all’utilizzo di una porzione del sito per difficoltà logistiche, legate allo spostamento dei loro manufatti, particolarmente difficili da trasportare a causa delle dimensioni. L’incontro di ieri conferma le difficoltà legate all’insediamento dell’azienda nel sito Ocv, ma anche la sua volontà a radicarsi sul nostro territorio in un’area più vicina al mare per agevolare la commercializzazione dei loro prodotti.

“La riunione è stata molto concreta. Abbiamo, finalmente, capito quale sia davvero la situazione – spiega Fulvia Veirana, segretario generale di Cgil Savona – Nessuno scippo, ma problemi logistici impongono una sfida al territorio ed a tutte le Istituzioni per convincere l’azienda a restare qui”.

“Questa è un’azienda che assembla prodotti di qualità, non inquina e porterà un’ottantina circa di posti di lavoro – continua la sindacalista – che possono contribuire a risolvere i problemi occupazionali dell’area vadese. I comuni, la Provincia, la Regione e l’Autorità Portuale devono cercare di creare le condizioni affinché si insedi fra Vado e Bergeggi. Abbiamo chiesto che Regione e Provincia coordinino tutti gli enti coinvolti affinchè ognuno possa compiere tutti gli atti necessari per sviluppare questa nuova attività, magari con qualche garanzia, evitando di dar vita ad un altro caso Toshiba”.

E proprio Toshiba era l’altro grande tema di un incontro che precedeva quello di Ocv: un incontro a cui, però, l’azienda non si è presentata. “L’incontro è stato teso – racconta Veirana – Abbiamo tutti appreso che, dopo gli annunci mirabolanti dell’estate, gli sforzi fatti per individuare il sito idoneo per l’insediamento, aver compiuto in tempi record tutti gli adempimenti burocratici che servivano, nessuno ha ricevuto garanzie dall’azienda che la vincolassero al territorio. Abbiamo chiesto alle istituzioni presenti che al più presto verifichino le intenzioni dell’azienda, facendo tutti i tentativi per riportarla in Valbormida. Questo investimento (circa 80 posti di lavoro annunciati) è vitale per iniziare ad invertire il corso della crisi”.

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