Vado L. Un’inchiesta sulla quale, fin dal primo giorno, il riserbo è stato massimo. Finora poco o nulla infatti è trapelato dalla Procura di Savona sull’indagine relativa alla centrale termoelettrica a carbone di Vado Ligure. Nelle ultime 48 ore però alcune indiscrezioni sono filtrate dal sesto piano di palazzo di Giustizia: prima la conferma che il secondo indagato è l’ex dg di Tirreno POwer Giovanni Gosio, poi altri dati sul possibile collegamento tra le emissioni dello stabilimento e i decessi provenienti dalla consulenza del pool di esperti nominati dai pm savonesi.
In particolare, per quanto riguarda i numeri, trapelati nella giornata di ieri questa mattina è arrivata la conferma dalla Procura: i consulenti, nel loro studio, parlano di 400 persone decedute tra gli abitanti della zona su circa 1700-2000 adulti che nel tempo sono stati ricoverati per malattie respiratorie e cardiovascolari e di 450 i bambini ospedalizzati sempre per patologie respiratorie e per attacchi d’asma. Gli anni presi in esame nella consulenza, in riferimento ai ricoveri, sono quelli dal 2005 al 2012, mentre per i decessi invece quelli dal 2000 al 2007.
Di più sull’inchiesta, almeno per ora, non trapela se non che i magistrati (dell’indagine si occupano il Procuratore Francantonio Granero e il sostituto Chiara Maria Paolucci) continuano a lavorare a ritmo serrato sull’indagine per disastro ambientale.