Vado L. E’ stata depositata venerdì scorso presso la Procura della Repubblica di Savona la memoria tecnica da parte di Tirreno Power per confutare le conclusioni delle consulenze peritali degli organi inquirenti che indagano per disastro ambientale sull’inquinamento prodotto dalla centrale termoelettrica.
La nota inviata alla Procura savonese è a firma del professore Domenico Maria Cavallo, docente di medicina del lavoro, e riguarda una serie di annotazioni di metodo sulle rilevazioni epidemiologiche, arrivando alla conclusione che non ci può essere un collegamento diretto e scientifico tra le emissioni della centrale e le cause di mortalità o malattia.
Al centro del dossier di 20 pagine consegnato alla Procura una serie di punti considerati fondamentali rispetto all’indagine in corso: non ci sarebbe una effettiva misurazione dell’esposizione agli inquinanti, con una analisi “modellistica” non suffragata da riscontri scientifici, inoltre bisognerebbe stabilire la metodologia di calcolo tra fonte emissiva e dati sanitari. Secondo la memoria tecnica, quindi, non ci sarebbe una verifica reale alle esposizioni.
Nella consulenza dell’azienda i dati disponibili dell’Arpal sembrerebbero evidenziare una situazione, con le misurazioni di centraline fisse e mobili, di uno o due ordini inferiori a quelli che sarebbero ipotizzati dai dati modellistici adottati dai consulenti della Procura. Insomma, per la memoria di Tirreno Power è stato lanciato un allarme ingiustificato, con dati ambientali nella norma.