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Da Bormida a Saturno, le sue foto “spaziali” finiscono sul blog della Nasa

Bormida. A 4 anni trascorreva ore immersa nella campagna marchigiana con il binocolo del nonno, ad osservare il cielo in cerca di stelle e pianeti in cui proiettare la propria fantasia di bambina. Oggi, invece, quei pianeti li “trasforma” a suo piacimento, grazie alle immagini che arrivano dallo spazio e che lei modifica e valorizza “offrendole” al pubblico di appassionati.

E’ un hobby insolito quello di Elisabetta Bonora – romana di nascita ma ligure d’adozione – che, dai boschi di Bormida in cui vive da anni, osserva l’universo con gli stessi occhi curiosi di bambina, diventando la prima italiana a vedere i propri lavori pubblicati su un blog ufficiale della NASA. Per la precisione, si tratta della pagina web dedicata alla missione spaziale Cassini, lanciata il 15 ottobre 1997, con il compito di studiare il sistema di Saturno, comprese le sue lune e i suoi anelli.

Qui, gli appassionati hanno una sezione dedicata, con la possibilità di rielaborare le immagini inviate dalla sonda e sottoporre le proprie creazioni in uno spazio virtuale ad hoc. E tra le tre creazioni scelte per inaugurare questa sezione, vi è proprio quella di Elisabetta.

“La mia è una passione molto diffusa in America, ma per nulla in Italia – dice la 39enne che, quando non sta con gli occhi all’insù, lavora presso l’azienda Shiny e si occupa di web analitics – Sono circa 5 anni che mi dedico a questo hobby, ma sono sempre stata appassionata di astronomia, anche se i miei studi mi hanno portato altrove. E’ un’emozione grandissima ricevere e poter analizzare le immagini che arrivano da altri mondi. E’ la curiosità di osservare scenari così diversi dai nostri e, perché no, il desiderio di fare una scoperta nuova”.

“Le immagini arrivano in formato Raw, ossia grezzo, per cui la NASA le pubblica quasi quotidianamente online: ecco, questi scatti ‘basic’ vengono da noi appassionati scaricate, elaborate e trasformate in immagini a colori – spiega Elisabetta – Vedere una delle ‘trasformazioni’ pubblicata per inaugurare la sezione ‘Amateur Images’ della Cassini è stata una vera soddisfazione”.

Per un lavoro di questo tipo si può impiegare un quarto d’ora così come un mese intero. “Nell’ultimo caso mi ci sono voluti 30 giorni: si trattava di un’immagine molto scenografica, con Saturno i suoi anelli e le sue due lune – racconta la 39enne – Le immagini più emozionanti sono le prime che arrivano da una nuova missione. La ‘Curiosity’ ad esempio, con i primissimi scatti da Marte: magari non i più belli, ma certamente quelli più d’impatto”.

Oggi Elisabetta ha anche un suo blog (http://aliveuniverseimages.com), che cura insieme al compagno Marco Faccin. “L’incontro con lui è stato determinante nel sviluppare questa mia passione: Marco infatti si occupava già di elaborazione di immagini e mi ha insegnato tutte le basi tecniche. Da allora abbiamo iniziato a seguire le varie missioni della NASA. Cosa mi aspetto da questo hobby? Di poterci campare, ma è chiedere troppo. Comunque non è un passatenmpo leggero, ci vogliono ore e ore davanti al computer per elaborare immagini in un certo modo. La speranza è sempre quella di vedere qualcosa di nuovo, che si tratti di forme di vita o no”.

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