Savona. Ancora guai giudiziari per Antonio Fameli. Stavolta però l’inchiesta “Carioca” su un presunto giro di riciclaggio di denaro non c’entra nulla: l’ex imprenditore è infatti a giudizio con un’accusa di truffa. Ad essere raggirato sarebbe stato un ex inquilino della villa di proprietà di Fameli, sulla via Aurelia a Loano. In particolare, secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe visto arrivare all’improvviso delle bollette per un’utenza telefonica mai attivata, un contratto che sarebbe stato sottoscritto online, a sua insaputa, proprio dal padrone di casa.
Un’accusa che Fameli, assistito dall’avvocato Gian Maria Gandolfo insieme al collega Giampaolo Zancan, ha sempre respinto. I fatti contestati risalgono al 2010: l’ex inquilino di uno dei 33 appartamenti ricavati nella villa al numero civico 271 della via Aurelia aveva denunciato ai carabinieri di aver ricevuto delle bollette per un’utenza fissa che però non aveva attivato. Gli accertamenti dei militari avevano accertato che l’attivazione era stata fatta attraverso internet quindi senza dover firmare alcun contratto cartaceo. Secondo l’accusa Fameli avrebbe compiuto l’operazione utilizzando la copia del documento che il suo affittuario gli aveva lasciato.
Questa mattina in tribunale è stata celebrata una nuova udienza del processo durante la quale è stato ascoltato uno dei carabinieri che si occupò delle indagini. Prossima udienza il 14 aprile.