Cronaca

Serial killer evaso, si indaga sulla fuga di Bartolomeo Gagliano: caccia a possibili complici

arresto gagliano

Savona. Un complice, o quanto meno un basista che possa avere aiutato Bartolomeo Gagliano nelle fasi della fuga. E’ l’ipotesi investigativa alla quale lavorano gli inquirenti, al lavoro per ricostruire tutti i movimenti del serial killer evaso durante un permesso premio, arrestato in Francia il 20 dicembre, dopo due giorni di fuga e dove è al momento detenuto.

”Ci sono tempi in cui non sappiamo cosa abbia fatto Gagliano”. Gli uomini della Squadra mobile genovese coordinati dal pm Alberto Landolfi e dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico stanno anche indagando sull’eventualità che Gagliano possa aver avuto dei complici cui potrebbe essersi appoggiato durante la fuga.

Vogliono capire, tra l’altro, chi abbia contattato per procurarsi la pistola usata per minacciare il panettiere, la mattina del 18 dicembre a Savona, e da cui si era fatto portare a Genova per poi continuare la fuga da solo con la sua Panda verde.

Gli inquirenti intendono ricostruire, in particolare, il percorso di Gagliano dal momento in cui è arrivato nel capoluogo ligure fino a Mentone.

Il panettiere aveva riferito che era stato fatto scendere dalla Panda verso le 7 in via De Marini, a Sampierdarena. La telecamera della Sopraelevata lo aveva poi ripreso mentre passava alle 11. Un ‘buco’ di quattro ore sul quale gli inquirenti indagano per sapere come Gagliano abbia trascorso quel lasso di tempo a Genova. Per indirizzare le ricerche di Gagliano, erano state decisive le immagini dell’autostrada. Come registrato dai sistemi di videosorveglianza la stessa sera del 17 dicembre, quando venne dichiarato evaso, alle 23,12 Gagliano è entrato in autostrada dal casello di Albisola e alle 00,39 è giunto in territorio francese.

Quindi un altro ‘buco’, dalle 11, quando è passato sulla Sopraelevata, al momento di entrata al casello savonese.
Al momento Gagliano, condannato in Francia a dieci mesi di reclusione per detenzione dell’arma e per documento falso, è detenuto nel carcere di Aix en Provence. I reati contestati a Genova sono sequestro di persona, rapina dell’auto aggravata dall’uso dell’arma, porto e detenzione illegale di pistola ed evasione.

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