Savona, skater senza un posto dove andare. Il comandante della Municipale: “Hanno la testa sul collo, li aiuteremo”

Savona. “Vadano pure al Prolungamento, basta che stiano attenti a chi hanno intorno”. Con queste parole il comandante della Polizia Municipale di Savona, Igor Aloi, “avalla” la richiesta degli skater savonesi di utilizzare i giardini del Prolungamento a mare per le loro evoluzioni.

Il grido d’aiuto era stato lanciato, mercoledì, da Massimo Angeletti (leggi l’articolo e guarda il video). Lo skater “storico” di Savona, e uno dei leader dell’attuale gruppo di più di 40 ragazzini, tra i 14 e i 20 anni, che vive la propria passione su una tavola a quattro ruote, aveva detto: “Lo skate è uno sport positivo, di gruppo, senza alcuna competizione. Ma non sappiamo dove andare”.

Uno skatepark inservibile a Legino 167, con pendenze sbagliate e danni alle strutture, è tutto ciò che hanno. Altri posti non ce n’è: Piazza del Popolo è troppo frequentata, serve un posto con spazi aperti, lontano dalle case e senza finiture delicate. Ci sarebbe il Prolungamento: “Ma ogni volta che i ragazzi hanno provato ad andarci, i vigili urbani li hanno mandati via – denuncia Angeletti – Però lasciano circolare biciclette e monopattini… lo skate è un ‘acceleratore di velocità’ come gli altri, non capiamo il perché di questa intolleranza”.

Ora sul tema interviene proprio il comandante della Polizia Municipale, che si schiera coi ragazzi. “Li conosco, ci siamo incontrati più volte – rivela – e mi hanno fatto un’ottima impressione, sono davvero bravi ragazzi. Dobbiamo assolutamente aiutarli a trovare una sistemazione adatta”.

Aloi spiega di essere assolutamente favorevole al fatto che i ragazzi usino lo skate: “Innanzitutto si tratta di uno sport ‘sano’, e quindi da incentivare. Ma la cosa più importante è che se un gruppo di giovani ‘con la testa sul collo’ staziona stabilmente in un territorio, di fatto lo presidia: la loro presenza disincentiva atti di violenza e delinquenza, a tutto vantaggio della sicurezza della zona. E questo per noi è un grande aiuto”.

Gli skater, però, raccontano che quando arrivano i vigili, di solito li mandano via… “Hanno ragione, a volte accade”, ammette Aloi. Che però ci tiene a chiarire: “Il problema è che lo skate è un ‘acceleratore di velocità’, come la bicicletta o il monopattino; ed esattamente come questi ultimi va usato con criterio. Il Prolungamento è prima di tutto un parco giochi, con presenza di bambini ed anziani: gli skater sono liberissimi di andarci con le loro tavole, però devono prestare attenzione a tutti coloro che hanno intorno”.

Aloi, per spiegarsi, ricorre ad un paragone: “E’ come il gioco della palla. Non esiste alcun divieto di giocare a pallone al Prolungamento, ed infatti capita spesso di vedere ad esempio qualche bambino divertirsi a tirare quattro calci. Ora immaginate però un gruppo nutrito di adolescenti organizzare una partita di calcio in mezzo ai giardini: in quel caso costituirebbero un rischio, i bambini potrebbero essere colpiti da pallonate violente. In questo caso, noi dovremmo intervenire e mandarli via, e questo nonostante non esista nessun divieto formale di giocare a pallone. Per gli skater è la stessa cosa: possono andarci quando vogliono, devono solo ricordare che intorno a loro ci sono frequentatori di ogni tipo, ed è necessario coesistere. I limiti, come sempre in questi casi, sono la civile convivenza ed il buonsenso”.

Parole al miele, quindi, per gli skater di Savona: da oggi potranno finalmente “grindare” sulle vie asfaltate del Prolungamento senza il timore di essere allontanati dai vigili. A patto, ovviamente, di usare un po’ di cautela.

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