Ricetta elettronica in Consiglio regionale, Montaldo: “Nessun rischio di sanzioni, stiamo procedendo con le Asl”

Claudio Montaldo

Liguria. Sull’introduzione della ricetta elettronica sono state presentate tre interrogazioni in Consiglio regionale, una sottoscritta da Matteo Rosso (Fi), una di Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) e la terza da Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania).

Rosso nella sua interrogazione ha denunciato “disservizi relativi all’utilizzo delle ricette elettroniche, ricette che consentirebbero ai pazienti di poter contare su servizi tecnologicamente migliori e più veloci” e ha ricordato che la Regione Liguria, rischia una multa di alcuni milioni di euro paventando le pesanti conseguenze e i disagi per pazienti ed operatori sanitari. Rosso ha quindi chiesto alla giunta entro che data sia previsto l’avvio della ricetta elettronica in modo tale da evitare ulteriori spese e ha sottolineato la necessità di un programma e di una linea telefonica dedicata a disposizione dei medici sia nel primo che nel secondo studio.

Siri ha ricordato il recente accordo siglato dalla Regione con i medici di famiglia, che prevede un percorso di digitalizzazione delle prescrizioni mediche, finalizzato alla completa sostituzione della ricetta su carta ed alla condivisone informatica di tutte le informazioni inerenti i pazienti. Secondo Siri la Regione “avrebbe dovuto attivare gli investimenti necessari a introdurre le necessarie strutture tecnologiche e informatiche per la gestione dei nuovi flussi telematici di informazioni”. Il consigliere ha, quindi, ricordato le denunce d’immobilismo e disorganizzazione a carico della Regione Liguria espresse dai sindacati dei medici di famiglia. “Il termine ultimo per l’introduzione della ricetta elettronica – ha ricordato – era stato fissato per il mese di ottobre, pena una multa milionaria”.

Bruzzone ha sottolineato che i medici di famiglia hanno deciso di rivolgersi ad un legale per redigere una diffida alla Regione in merito alla querelle sul secondo studio a cui l’Ente non vorrebbe pagare l’applicazione informatica necessaria per emettere la ricetta elettronica e ha rimarcato che circa 800 sui 1200 medici di famiglia operano su almeno due studi e che il dispositivo di Datasiel necessario a far partire il servizio di ricetta elettronica non può essere acquistato a spese del medico stesso. Secondo Bruzzone la situazione rischia di far chiudere diversi studi medici mentre la Giunta sull’argomento ha dato risposte non soddisfacenti.

Per la giunta ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: “La ricetta elettronica sostituisce un complesso e farraginoso meccanismo che vedeva i medici consegnare le ricette ai pazienti e le farmacie inviarle al centro di raccolta regionale che poi le trasmette al ministero. Grazie alla ricetta elettronica il medico invia direttamente al centro di raccolta regionale e da qui al ministero. Però questa è solo la prima fase. Infatti oggi il paziente riceve ancora anche il cartaceo. Mentre si sta introducendo questo meccanismo, parallelamente si sta lavorando alla dematerializzazione della ricetta, che è cosa diversa dalla ricetta elettronica: grazie a questo sistema, il medico invia prescrizioni e ricette a un server e il paziente, tramite una password riceve le medicine o le prestazioni richieste senza bisogno di utilizzare la carta. Come Regione Liguria siamo impegnati in entrambi in fronti. Nonostante un iniziale ritardo in autunno siamo partiti con molta determinazione: il sistema sanitario fornirà la linea di collegamento e i servizi telematici ai medici”.

“Noi – ha sottolineato – stiamo pagando a ogni medico sia la linea che gli strumenti telematici e questo accade dal 2013. Non corriamo quindi alcun rischio di sanzioni. C’è ancora il problema dei secondi studi, le Asl hanno autorizzato le installazioni nelle zone disagiate, per garantire tutti i collegamenti occorre una forzatura. Ho convocato i rappresentanti dei medici il 23 e definiremo un’intesa per realizzare una linea oppure strumenti di tecnologie portatili: a questo sta lavorando Datasiel. Già lo scorso anno erano collegati al sistema di ricettazione elettronica la quasi totalità dei medici dipendenti e degli specialisti. Per la dematerializzazione abbiamo un confronto aperto anche con i farmacisti. Loro rappresentano un segmento importante per garantire il passaggio diretto della ricetta al data-base e poi alla farmacia ed infine al paziente grazie a una password”.

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