Itis Savona, fumo in bagno e il preside toglie le porte: studenti costretti a fare i bisogni davanti a tutti

Savona. Un inizio 2014 quantomeno rocambolesco per l’Itis di Savona. Dopo l’episodio della rissa di ieri (un alterco tra due giovani che facevano volantinaggio politico e un terzo che non lo gradiva), a tenere banco ora è il bagno “open space”.

“Fumi in bagno? E io ti levo le porte”. Questa la soluzione trovata dal preside, Alessandro Gozzi, per contrastare il fenomeno della “siga” fumata di nascosto nelle toilette. Un problema diventato sempre più pressante, negli ultimi mesi, dopo le nuove direttive nazionali che vietano di fumare anche negli spazi aperti di competenza della scuola.

La sorpresa, per gli studenti, è arrivata insieme al carbone della Befana, al rientro a scuola. Ed è scoppiato il putiferio. “Guardate questa foto – ci scrive un alunno – si creano situazioni quantomeno imbarazzanti. Tutti gli studenti sono costretti a fare i propri bisogni con la gente che guarda liberamente… Immaginate i problemi che si creano quando qualcuno non deve urinare, ma altro!”.

Il problema della privacy di ragazzi minorenni è delicato, ed infatti la decisione del preside ha avuto rilevanza nazionale. Gli unici bagni che hanno mantenuto le porte sono quelli dei docenti: alle ragazze dell’istituto, che sono la minoranza, è stato permesso di utilizzarli, mentre per i maschi questo non è possibile (per accedervi è necessario avere la chiave). Il clima è teso, e i ragazzi, smartphone alla mano, documentano tutto e fanno tam tam. “Tutti devono conoscere le condizioni in cui siamo costretti a scuola”, sbotta un alunno.

Ora si cercherà di instaurare un dialogo tra la dirigenza e i ragazzi. L’obiettivo a breve termine è quello di trovare un “tampone”: si parla ad esempio di porte a soffietto, oppure di lasciare uno ed un solo bagno per piano con porta per permettere ai ragazzi di espletare in riservatezza perlomeno i bisogni più imbarazzanti. Ma il vero nodo della questione è legato alle sigarette: per riavere le porte ai bagni, gli studenti dovranno in qualche modo garantire che non verranno più usati come “pausa sigaretta”.

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