Cronaca

Frane e dissesto idrogeologico, Legambiente Liguria: “Necessarie indagini delle Procure sulle responsabilità”

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Liguria. “Termina l’allerta meteo in Liguria con il solito strascico di tragedie e di recriminazioni. Le ferite inferte dalla pioggia al nostro territorio sono molte e ad ogni angolo della nostra regione. Ma oggi Legambiente Liguria è più che mai convinta non siano causate solo dalla pioggia. Una vittima, sfollati e comuni isolati, strade sollevate da cui sgorgano torrenti dimenticati, treni in bilico con case costruite sopra i binari ferroviari oppure a picco sul mare, che crollano o rischiano di crollare. E’ necessario chiarire dove terminano le responsabilità delle piogge e dei mutamenti climatici e cominciano quelle dei privati, degli amministratori e di chi ha abusato di un territorio fragile”. Così commenta Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria la grave situazione per l’emergenza maltempo e frane.

“Insieme ad una nuova mappatura per un territorio che si sta riconfigurando, che ha il 98% dei comuni in zone a rischio frana o alluvione e centosessantamila abitanti che vivono o lavorano in zone rosse, auspichiamo proceda anche una indagine delle Procure, per verificare la legittimità delle costruzioni e dei manufatti che oggi vediamo essere stati costruiti in zone evidentemente pericolose”.

Dopo la cementificazione, l’abusivismo ed i condoni edilizi che hanno portato ad una continua occupazione dei torrenti e fiumi per costruire infrastrutture, residenze, zone commerciali e industriali, Legambiente Liguria ritiene necessario sia fatta chiarezza: “E’ urgente – prosegue Grammatico – si transiti da una cultura dello sviluppo e del progresso basata sul consumo di suolo e su un edilizia sfrenata ad una cultura della mitigazione, dell’adattamento e della riduzione della convivenza della popolazione con il rischio idrogeologico”.

“Ma per fare questo, conclude la nota dell’associazione ambientalista, è necessaria una politica lungimirante e scelte coraggiose. Vanno riorientati i fondi previsti per infrastrutture a favore di interventi di potenziamento dei valichi esistenti per il trasporto merci, per acquistare nuovi e moderni treni per i pendolari e i turisti, per mettere in sicurezza le infrastrutture esistenti e garantire la mobilità. La politica dovrebbe avere il coraggio di mettere in discussione i finanziamenti e gli investimenti dei privati come Autostrade per l’Italia e tutti i concessionari più in generale, che propongono solo nuove infrastrutture che non portano alcun beneficio per diminuire il dissesto idrogeologico, anzi rischiano di aumentarlo. Gli interventi per aumentare la sicurezza del territorio, attraverso la sua manutenzione e l’intervento preventivo, creano posti di lavoro, permettendo di uscire dalla continua emergenza” conclude Grammatico.

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