Politica

Elezioni nel levante savonese: gli scenari a Varazze, Celle e le Albisole

Elezioni - comunale

Si avvicina la tornata elettorale nella quale molti comuni saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni comunali. Tra questi tutto il blocco levantino: Nicolò Vicenzi ad Albissola Marina, Franco Orsi ad Albisola Superiore, Renato Zunino a Celle Ligure e Giovanni Delfino a Varazze si avvicinano alla scadenza del loro primo mandato, e toccherà agli elettori a maggio farli risedere, o meno, sulla poltrona di primo cittadino.

A quattro mesi dal voto, però, la situazione nei quattro comuni è molto diversa. L’unico comune nel quale al momento il primo cittadino ha già annunciato ufficialmente la propria ricandidatura è Celle Ligure, in cui Renato Zunino ha addirittura già presentato la sua lista a fine novembre. Candidati con lui cinque uomini e cinque donne, una scelta di “pari opportunità” per garantirsi il secondo mandato.

L’unico oppositore noto, al momento, è Paolo Cappa, candidato per Celle in Movimento (una lista che, a dispetto del nome, non ha legami ufficiali con i 5 Stelle, ma solo posizioni condivise su alcune tematiche). Anche lui si è fatto avanti già a novembre, ancor prima di Zunino: cinque i nomi che al momento compongono il suo schieramento.

La situazione è abbastanza chiara anche ad Albisola Superiore. Il sindaco-senatore Orsi non ha ancora annunciato la propria ricandidatura, ma dovrebbe trattarsi di una pura formalità: difficile che nel centrodestra la sua leadership venga messa in discussione. A lui si contrapporrà Carlo Baccino, presidente del Circolo Ricreativo e Culturale di Luceto, su cui c’è la convergenza delle varie forze della sinistra: è appoggiato da PD, Rifondazione, SEL e Lista Tessiore. La sensazione è che la partita si giocherà tra questi due, ma non è esclusa la comparsa a sorpresa di altri candidati.

Più confusa invece la situazione ad Albissola Marina, dove fino ad ora nessuno è uscito allo scoperto. A sinistra i giochi sembrano fatti: Vicenzi, per sua stessa scelta, dovrebbe defilarsi per lasciare il posto al suo vice, Gianluca Nasuti, ormai in rampa di lancio. Lo stesso Vicenzi lo aveva “consacrato” come erede un paio di mesi fa, definendo il suo mandato quello di un “traghettatore”. Manca l’ufficialità, perché Nasuti ha voluto prendersi del tempo per pensarci e valutare, ma dovrebbe essere fatta.

Dalla parte opposta della barricata i primi sussurri indicavano il nome di Ettore Molino, assessore nella giunta Parodi fino a 5 anni fa, ma il diretto interessato nega. Trapelano poche indiscrezioni, la partita al momento dovrebbe essere su due nomi: di uno si dice solo che è uno “stimato professionista”, l’altra (unico caso al momento nei quattro comuni) sarebbe una “quota rosa”.

La matassa più ingarbugliata però è quella di Varazze. C’è incertezza intorno alla figura di Delfino: per quanto non abbia preso ancora posizione ufficialmente, l’attuale primo cittadino pare intenzionato a ricandidarsi. Non è così automatico, però, che Forza Italia rimanga al suo fianco. Una parte del partito premerebbe per provare altre strade: questa sera un vertice tra i forzisti varazzini dovrebbe tracciare la via.

Oltre a Delfino e all’eventuale candidato forzista (se il partito del Cavaliere dovesse decidere di separarsi dal sindaco), secondo i soliti bene informati anche altri due esponenti della giunta ambirebbero alla poltrona più alta, Gerolamo Carletto e Gianantonio Cerruti. A questi andrebbe aggiunto il solito Giovanni Busso: tri-sindaco, assessore sotto Ghigliazza, potrebbe riprovarci ancora, in prima persona o con un suo candidato. Un altro “papabile” è l’avvocato Alessandro Bozzano, a capo del gruppo consiliare di PerVarazze. E in corridoio qualche voce sussurra che Sel e il Pd starebbero cercando un accordo su Carlo Giacobbe, già sindaco di Vado prima di Caviglia.

Nell’equazione manca, volutamente, il MoVimento 5 Stelle: le loro liste, diversamente dai partiti tradizionali, devono ogni volta fare tutto l’iter autorizzativo, a tutela della “genuinità” dei candidati. Iter che dovrebbero concludersi a breve: almeno a Varazze, città che vide uno dei primissimi candidati a 5 stelle (nel 2009, prima ancora della nascita ufficiale del MoVimento), dovrebbero presentarsi con un loro uomo. “Anche se nulla è detto fino alla fine del procedimento – spiega Eric Festa, portavoce savonese – noi non guardiamo il potenziale di voti ma la bontà dei candidati. Il successo delle ultime politiche, paradossalmente, ci espone al rischio di ingressi “non graditi” di politicanti che cercano di riciclarsi: non tutte le liste verranno approvate, in alcuni comuni ci saranno sorprese”.

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