Andora. Vista dal mare, la frana che venerdì 17 gennaio ha fatto deragliare l’Intercity 660 fa ancora più impressione. Un unico costone di roccia sostiene il treno, impedendogli di cadere in mare: una fortunosa casualità, dato che se il treno fosse stato travolto dai massi prima o dopo quel provvidenziale costone sarebbe caduto inesorabilmente, con conseguenze ben facili da immaginare.
L’attività per la messa in sicurezza procede febbrile, e anche la Capitaneria fa la sua parte, con i provvedimenti concordati nel vertice di sabato in Prefettura. “Abbiamo proceduto ad interdire lo specchio acqueo visto che non è tuttora possibile scongiurare il pericolo di caduta di parte della frana e del treno in mare – spiega Alessandro Guerri, comandante della Capitaneria del porto di Alassio – Abbiamo interdetto l’area a qualsiasi attività professionale, sportiva e ricreativa: quindi è vietata la pesca e la navigazione a vela, piuttosto che in canoa, ma anche l’accesso al litorale”.
Zona off limits, quindi, per qualsiasi imbarcazione e per qualsiasi attività. La situazione è, già alla vista, ancora molto pericolosa: “Si è attivata la giusta sinergia tra gli enti competenti ed anche noi facciamo la nostra parte. L’obiettivo è evitare che vi siano conseguenze peggiori rispetto a quanto già accaduto”, conferma Guerri.