Deragliamento Andora, il sopralluogo di Gabrielli: “Nella prima fase nessun soldo ai privati”

Varazze - protesta casanova visita Gabrielli

Andora. Le somme stanziate con lo stato di emergenza andranno esclusivamente alla parte pubblica: nessun ristoro ai privati, almeno in questa prima fase. A dirlo il Capo nazionale della Protezione Civile, Franco Gabrielli questo pomeriggio, a un vertice sui danni provocati dal maltempo, che si è svolto a Montalto Ligure (Imperia), alla presenza oltre che del governatore della Liguria, Claudio Burlando e degli assessori regionali, Renata Briano e Raffaella Paita, anche dei sindaci della valle Argentina.

“Nella prima fase – ha spiegato Gabrielli – le risorse verranno impiegate per la mitigazione del rischio. Nella seconda, invece, in base all’esito degli accertamenti e delle ricognizioni del commissario che verrà nominato, il Governo deciderà se, come e quanto erogare ai privati”.

Gabrielli è atterrato verso le 13 all’eliporto di San Lazzaro, a Imperia, dopo una ricognizione aerea sulla frana scesa che ad Andora, il 17 gennaio scorso, ha fatto deragliare l’Intercity 660.

Sulla somma che potrebbe ricevere la Liguria dal governo, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, Gabrielli ha affermato: “I 350 milioni potrei abbinarli alle tante altre centinaia di milioni che riguardano altre regioni: dall’Emilia, alla Toscana, all’Umbria, alla Puglia, alla Basilicata e alla Calabria. Occorre capire che l’entità dei danni non è, di per sé, indicativa di quelle che saranno le risorse, che sono poche e devono essere distribuite su molti fronti”. Gabrielli ha, quindi, puntualizzato che se da una parte i finanziamenti statali destinati all’emergenza saranno svincolati dal Patto di Stabilità, dall’altra i Comuni non potranno svincolare alcuna somma.

In merito agli effetti negativi della cementificazione sui dissesti idrogeologici, Franco Gabrielli ha dichiarato : “Per dirla con una battuta, potrei considerarmi parte lesa in questa vicenda: i problemi e le cause dei problemi sono abbastanza riconoscibili e riconosciute. Che non si intervenga, attiene alle amministrazioni ma anche, molto probabilmente, alle comunità, poiché le amministrazioni altro non sono che le espressioni delle comunità”.

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