Cronaca

Ammortizzatori sociali a rischio e crisi nel Savonese, Veirana (Cgil): “Questa provincia sta morendo”

fulvia veirana

Savona. “Rileviamo con estrema preoccupazione come la Legge di Stabilità non abbia risposto all’esigenza sociale, ormai primaria nella nostra regione, di sostenere l’occupazione e il lavoro, ma anzi peggiori la condizione di chi avrebbe la necessità di essere sostenuto nel momento in cui il lavoro lo perde o diminuisce”: lo si legge in una nota delle Segreterie Cgil Genova e Liguria.

“Infatti con gli ammortizzatori sociali in deroga ci troviamo senza la copertura da giugno sino a dicembre 2013 (con praticamente 6 mesi di mancata retribuzione e contribuzione) e con i finanziamenti previsti nel 2014 ancora insufficienti e soprattutto da decretare, fatto che ne impedisce la concreta erogazione. Inoltre per il 2014 è prevista una diminuzione del 10 per cento della copertura dei Contratto di Solidarietà, strumento utilizzato in molte grandi aziende della Regione, quali ad esempio Ilva e Selex” si legge ancora sul comunicato dei sindacati.

“La Cgil non condivide queste scelte del Governo e all’interno del percorso del suo XVII Congresso affronta la tematica degli ammortizzatori sociali sottolineando l’esigenza di rendere universali questi strumenti. In questa condizione, ribadendo la necessità di una riforma generale, chiediamo alla Regione di prender posizione assieme al sindacato affinché i Parlamentari eletti sul nostro territorio si adoperino per affrontare l’emergenza che si è creata ristabilendo le risorse economiche necessarie alla sopravvivenza dei lavoratori”.

Una brutta notizia che arriva in una pessima giornata per il Savonese dove a protestare sono i lavoratori della Piaggio che si battono contro un piano industriale preoccupante. “Come Cgil avevamo già lanciato un segnale di allarme fortissimo nel 2013, e purtroppo la situazione di estrema crisi è confermata – commenta Fulvia Veirana, segretario savonese Cgil – Le vicende Tirreeno Power, Piaggio e Bombardier sono preoccupanti, anche perché si tratta di aziende sane che hanno prodotto e commesse e non possono finire qui. Per Piaggio speravamo che Villanova fosse un volano di rilancio. Ora abbiamo sollecitato una nuova riunione per sederci al tavolo presso il Ministero, perché questa provincia rischia di morire dal punto di vista occupazionale”.

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