Bombardier, proclamate 8 ore di sciopero. Cgil: “Investimenti e no licenziamenti, aspettiamo risposte”

Bombardier sindacati

Vado Ligure. Otto ore di sciopero, da fare con le modalità e i tempi che la Rsu riterrà adatti, in relazione alle mosse dell’azienda. Questa la decisione dell’assemblea di questa mattina dei lavoratori Bombardier, ad una settimana dall’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.

Nel vertice romano di giovedì scorso era emersa la necessità, secondo i sindacati, di investire sui nuovi prodotti e sui treni di ultima generazione, aggredendo i mercati ferroviari con un nuovo investimento su Vado Ligure per almeno cinque mln di euro.Una richiesta su cui l’azienda non si era voluta sbilanciare, data l’incognita delle tendenze del mercato: al momento quindi non ci sono garanzie di interventi nonostante il pressing arrivato dal Ministero.

Le difficoltà di Bombardier, dovute alla crisi economica, sono evidenti. Possibili licenziamenti non sono all’ordine del giorno, ma la scadenza della cassa integrazione per la fine di agosto 2014 non è così lontana, e la preoccupazione tra sindacati e lavoratori resta forte.

Da qui la decisione di proclamare le otto ore di sciopero: se e quando verranno fatte, dipenderà dalle risposte che i vertici di Bombardier daranno nei prossimi giorni. “Aspettiamo una risposta su due fronti – spiega Alberto Lazzari, Fiom Cgil – innanzitutto attendiamo garanzie sul fatto che non ci saranno licenziamenti fino al 2015, e questo ovviamente è anche in relazione ai carichi di lavoro per l’E464. Inoltre aspettiamo che l’azienda ci comunichi cosa ha deciso in merito agli investimenti su Vado, con nuovi elettrotreni”.

Importante su questo punto sarà anche il ruolo del Ministero, al quale i sindacati la scesa settimana hanno chiesto un tavolo sul rilancio delle politiche industriali del settore ferroviario e della sua filiera, con la stessa Bombardier che dovrà rimanere un punto di eccellenza.

Infine i sindacati aspettano chiarimenti sulla volontà o meno di Bombardier di indirizzarsi verso l’omologazione del treno regionale a trazione distribuita, sul quale le sigle sindacali hanno chiesto un tavolo ad hoc per discutere dei costi di omologazione di prodotto.

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