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Qualità della vita: Savona bocciata, perde 17 posizioni nella classifica del Sole 24 Ore

Piazza sisto

Savona. La qualità della vita a Savona lascia sempre più a desiderare. A dirlo è la speciale graduatoria sulla qualità della vita nelle province italiane realizzata e pubblicata dal Sole 24 ore.

La città della Torretta perde infatti 17 posizioni e si attesta al 40esimo posto. Giudizi scarsi, oltre che per Savona, anche per La Spezia (al 54/o posto) e Imperia (al 70/0 posto).

Al contrario, Genova recupera 23 posizioni: il capoluogo ligure si attesta al 24/o posto in base allo studio che tiene conto di 36 parametri, raggruppati in sei macro-aree (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero).

Tutte le province comunque dovrebbero guardare al Trentino Alto Adige, in vetta alla classifica 2013 della Qualità della vita. Prima la provincia di Trento e seconda Bolzano, che aveva conquistato la prima posizione nel 2012. Una supremazia ottenuta sulla base di 36 parametri, fino alla compilazione di una classifica generale, che vede Bologna al terzo posto, Belluno in quarta e Siena in quinta posizione. Completano la top ten, dal sesto posto in poi, Ravenna, Firenze, Macerata, Aosta, Milano.

Al capo opposto della classifica, con un 107/o e ultimo posto, ci sono Napoli e la sua provincia. Trento costruisce il suo primato soprattutto nell’area del business, dove supera tutte le altre 106 province italiane, ma si piazza nella top ten anche per gli aspetti demografici (quinta posizione) e per il tempo libero (dove è nona).

Quanto alle maggiori aree metropolitane, si segnalano le prestazioni in ascesa di Milano e Roma (rispettivamente decima e ventesima), di Bologna (terza) e Firenze (settima) mentre Torino perde posizioni e scivola al 52/o posto. Tra le vittorie di tappa, relative alle singole sei macroaree, diverse conferme e alcune sorprese.

Questi i risultati: per il “tenore di vita” Milano ancora prima nella tappa riferita al benessere, seguita come l’anno scorso da Trieste. In fondo alla classifica Messina.

Per “affari e lavoro” Trento e Bolzano sono le province più avanti nella tappa del business grazie alla presenza di start up innovative e all’elevata occupazione femminile. Ultima è Reggio Calabria.

Per “servizi, ambiente e salute”: Trieste brilla nell’area dei servizi grazie al più alto indice di dotazione infrastrutturale e ad una buona dotazione di asili nido e nella velocità della giustizia civile. All’estremo opposto c’è Crotone.

Per “popolazione”: Piacenza si aggiudica nuovamente la tappa degli indicatori demografici, nella top ten con le colleghe emiliane Parma e Bologna. Ultimo finisce il Medio Campidano. Per “ordine pubblico”: Oristano Anche quest’anno il voto più alto nella graduatoria riferita alla sicurezza lo ottiene Oristano, grazie al minor tasso di microcriminalità in assoluto e ad una bassa incidenza di denunce di furti in casa, estorsioni e truffe. Pescara e Torino occupano le ultime 2 posizioni.

Infine per “tempo libero”: Siena domina la graduatoria del tempo libero per la presenza di volontari, librerie e cinema. Diverse le realtà a vocazione turistica nella top ten, mentre la maglia nera va a Isernia.

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