Economia

Piaggio Aero, un piano da 190 milioni per “cambiare pelle”. L’ad Galassi: “Enorme interesse sul drone”

Alberto Galassi

Finale Ligure. “Il percorso non sarà brevissimo ma, con calma e pazienza, porterà a una soluzione il più possibile condivisa, perché la Piaggio deve restare in Liguria e deve cambiare pelle”. Così l’ad di Piaggio, Alberto Galassi ha spiegato le linee guida del piano industriale da 190 milioni di euro per rilanciare l’azienda. “Si è trattato di un incontro interlocutorio, nel merito entreremo l’8 gennaio con il tavolo istituzionale preposto”, ha poi precisato.

E se Villanova ripartirà “il prima possibile, entro l’anno vorremmo dare via ai lavori”. Sestri sembra perdere in toto la produzione. “Potenzieremo entrambi i siti, ma con tipologie di produzione diverse, i dettagli li lascerei per il tavolo successivo”, ha tagliato corto Galassi.

“Un investimento da 190 milioni per lo sviluppo di nuovi progetti, è una cifra enorme per l’Italia del 2013, negata ad attrarre capitali, soprattutto stranieri – ha poi aggiunto – è un’opportunità unica, serve la responsabilità di tutti perché un’occasione del genere non ricapiterà”.

Il settore su cui Piaggio punta è il drone, il velivolo che vola senza pilota. “Nelle varie applicazioni, civili e militari, sta riscuotendo un interesse enorme ed è questa la nuova Piaggio che abbiamo cercato di presentare oggi”, ha sottolineato l’amministratore delegato. Per le commesse l’azienda aspetta la Nato.

“L’Europa è dotata solo di mezzi americani – ha spiegato Galassi – e l’esiguo budget della difesa italiana non permette al piano industriale di reggersi su questo, si deve basare su altri clienti. Esistono tre produttori al mondo: uno israeliano, uno americano e uno si spera sia Piaggio”.

Un’occasione unica, ha ripetuto quindi Galassi. “Se la sprechiamo è colpa mia, in primis, e poi di 1300 lavoratori che hanno un futuro possibile in una nuova azienda moderna con prodotti diversi. L’aviazione d’affari del 2008 è un mondo che purtroppo non ritorna – ha poi concluso – ma gli investimenti sono tutti stranieri e in Liguria. Mi auguro di non comunicare mai che questo piano e questa scelta non siano realizzabili”.

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