Regione. I risultati di due sistemi di valutazione a confronto – quello della Scuola S Anna di Pisa e quello dell’AGENAS, l’agenzia nazionale di valutazione dei sistemi sanitari regionali per il solo ambito ospedaliero – sono stati presentati oggi alle Aziende liguri nel corso di un convegno organizzato dall’Agenzia Sanitaria Regionale.
Si tratta del report 2012 che è stato illustrato alla presenza, tra gli altri dell’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo, di Sabina Nuti, responsabile del laboratorio Management e sanità della Scuola superiore di Sant’Anna e di Fulvio Moirano, direttore di Agenas. Oltre 100 indicatori costituiscono il metodo di valutazione messo a punto dal laboratorio Management e sanità della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa e condiviso da otto regioni e Province autonome (Basilicata, Liguria, Marche, province autonome di Bolzano e di Trento, Toscana, Umbria, Veneto). L’obiettivo è mettere in luce gli aspetti strategici della sanità: lo stato di salute della popolazione, le campagne di prevenzione, l’appropriatezza e la qualità delle cure ospedaliere, l’efficacia delle reti territoriali, il consumo dei farmaci e la valutazione della dinamica economica e finanziaria.
Da entrambi i sistemi di valutazione presentati emergono i risultati della cardiologia ligure (con 8 centri di emodinamica distribuiti sul territorio) superiori alla media nazionale e della chirurgia senologica, con due sole strutture ad alto volume di interventi e una buona capacità di specializzazione.
I dati della Scuola S. Anna ci mostrano ancora una tendenza persistente alla eccessiva pratica del parto cesareo in alcune Aziende, come l’IRCCS S. Martino-IST, ma anche il miglioramento delle degenze pre-operatorie in tutte le Aziende rispetto ad altre strutture italiane, che costituisce un’area di efficienza e di risparmio degli ospedali liguri e degli indicatori di appropriatezza ospedaliera. Serve continuare a lavorare per migliorare la capacità del territorio a trattenere i casi meno complessi con un’offerta specialistica più mirata che riduca i ricoveri dei pazienti con patologie croniche.
Sul capitolo degli screening si alternano alcuni decisi progressi (mammografia e screening del tumore del collo dell’utero) e una persistente difficoltà nel ricorso agli esami di secondo livello per la conferma del sospetto diagnostico. Per quanto riguarda il tumore della mammella il sistema di invito è passato dal 52% del 2011 a oltre il 72% nell’anno passato. Anche globalmente, raggiungere tutti i cittadini con la prevenzione di massa richiede ancora molto lavoro.
Sono buone le performance di ospedalizzazione per lo scompenso cardiaco e discrete quelle per il diabete. Positivo risulta anche l’indicatore dedicato al bypass aorto-coronarico. La mortalità a 30 giorni è infatti scesa; i dati nel 2011 vedevano un valore critico dell’ospedale San Martino-IST di Genova, attestato a 5,5 % nel 2012 il valore è sceso a 2,5 %, e la cardiochirurgia è rientrata nella media italiana. Ottimi sono i risultati raggiunti per quanto riguarda la colicistectomia con l’utilizzo della tecnica laparoscopica, con qualche eccezione (ASL 3 e 4).
Un netto miglioramento anche per l’indicatore frattura del collo del femore, sulla mortalità a 30 giorni dal ricovero: i 4 ospedali liguri (Voltri, Savona, Lavagna, Imperia) in zona rossa sono migliorati e rientrati nella media, mentre si registrano eccellenze a La Spezia e Galliera.
Ci sono ancora margini di miglioramento nei tempi di attesa per l’intervento di frattura del femore, e persiste una difficoltà ad intervenire entro due giorni, come previsto negli ultrasessantacinquenni, a parte le buone performance di San Martino e ASL 4.
Gli ospedali liguri risultano nella media per quanto riguarda gli interventi di tumore monitorati, con alcune criticità per la mortalità a 30 giorni del tumore maligno al colon (Savona e Sanremo). Nel 2011 spiccava un valore negativo per l’ospedale della Spezia con il 12,1%, tale valore è sceso nel 2012 (6,9%), rientrando nella media.
La Scuola di Sant’Anna registra risultati positivi sul fronte della spesa farmaceutica procapite che da 203 euro del 2011, scende nel 2012 a 181 euro. Ottime le performance di ASL 1 Imperiese e ASL 5 Spezzina. In generale il contesto della farmaceutica caratterizzato dalla riduzione dei consumi, segnala una tradizionale attenzione all’appropriatezza e all’efficienza prescrittiva.
“Al di là delle inopportune classifiche tra ospedali, – ha spiegato l’Assessore alla Salute, Claudio Montaldo – questi indicatori sono importanti per comprendere i bisogni di salute della popolazione ligure e per valutare la qualità dei nostri servizi sulla base di una ricerca molto approfondita. Il segno è quello di un progressivo miglioramento nonostante il tunnel della crisi economia siamo usciti dal piano di rientro, abbiamo servizi che migliorano e andremo ad aggredire una decina di indicatori su cui abbiamo ancora risultati non buoni, con l’obiettivo di arrivare alla fine del 2014 con un avanzamento netto e avvicinarci al centro del bersaglio. Sicuramente bisognerà agire sui parti cesarei che in alcune strutture sono ancora troppi, bisogna migliorare gli screening oncologici, soprattutto per quanto riguarda il colon-retto dimostrato anche da una mortalità ancora troppo elevata sulle operazioni al colon retto a dimostrazione che si interviene troppo tardi sui tumori”. “L’eccellenza – ha aggiunto Montaldo – è sul fronte cardiologico, e i trattamenti in emodinamica degli infartuati, siamo bravi anche nelle campagne vaccinali, ma dobbiamo migliorare la vaccinazione degli anziani contro l’influenza”. “Per il 2014 – ha concluso l’assessore alla salute – vogliamo riprodurre in tutta la regione il modello San Martino _ Ist per quanto riguarda gli interventi al seno e fare in modo che le donne siano prese in carico dai vari centri dalla diagnosi fino all’intervento chirurgico o radioterapico, individueremo pertanto in ogni provincia un centro di riferimento dove mettere a punto sia la parte diagnostica sia quella medico-oncologica evitando così la frammentazione”.