Cronaca

Omicidio Stella, l’autopsia conferma: un colpo di fucile a distanza ravvicinata

Omicidio Stella Corona

Stella. Un colpo di fucile sparato a distanza ravvicinata, massimo un metro, che gli ha perforato il torace all’altezza del cuore. Così è morto Andrea Macciò, 45 anni, genovese, ucciso accidentalmente dall’amico Claudio Tognini per uno scherzo che si è trasformato in tragedia. Questo l’esito dell’autopsia eseguita oggi pomeriggio dal medico legale Marco Canepa su incarico del pm della Procura savonese Chiara Venturi.

Nel colpo sparato con il fucile illegale, una Doppietta Beretta calibro 20, sono stati numerosi i pallini da caccia che hanno perforato il 45enne genovese, proprio per la distanza estremamente ravvicinata dalla quale è stato esploso il colpo fatale. Per Macciò non c’è stato scampo.

Un tragico gioco finito male: questa la conclusione alla quale sono arrivati gli inquirenti con l’esame autoptico che sembra confermare questa tesi investigativa e la versione fornita dai due amici: Claudio Tognini e Alessio Scardino restano indagati per omicidio colposo e occultamento di cadavere, per Scardino anche l’accusa di detenzione di arma clandestina.

A chiudere il cerchio sull’inchiesta giudiziaria per la morte del 45enne genovese gli esami balistici sul fucile, posto sotto sequestro dagli investigatori (così come le abitazioni a Stella di Tognini e Scardino), oltre ai riscontri sui rilievi effettuati dalla scientifica.

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