Savona. Metti un incontro col serial killer che sta terrorizzando le strade liguri. Un faccia a faccia imprevisto e imprevedibile, con l’ansia di essere in pericolo e di non sapere cosa fare. La pretesa non è certo quella di offrire in queste righe la soluzione che può risolvere tutto, ma un parere degli esperti potrebbe essere di aiuto in un momento di emergenza da non sottovalutare.
Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, originaria di Finale Ligure e volto noto in tutta Italia per aver seguito casi di cronaca nera che sono rimbalzati sui principali quotidiani nostrani, traccia a grandi linee il comportamento da tenere nel caso in cui si incappasse in un soggetto come Bartolomeo Gagliano, pluriomicida con problemi mentali, evaso dal carcere di Marassi e bomba vagante pronta a esplodere chissà dove.
“Dire di stare calmi è un suggerimento di difficile di attuazione, ma bisogna fare di tutto per non essere presi dal panico – dice l’esperta contattata da IVG.it – E’ consigliabile assecondarlo, parlare con un tono di voce basso, evitare di piangere o urlare. Si tratta di un soggetto frustrato e squilibrato, non bisogna farlo alterare. Questo raccomando: non fate gli eroi e non improvvisatevi investigatori da salotto. Tenete un comportamento per quanto possibile tranquillo e non azzardate passi falsi. Non c’è bisogno che sottolinei quanto Gagliano sia pericoloso”.
Poi, una stoccata verso un sistema piuttosto assurdo che sembra concedere permessi premio a criminali violenti e recidivi. “Sostenere che non si conoscesse la storia giudiziaria di questa persona sfiora il ridicolo – commenta indignata Bruzzone – Concedere permessi premio a chi ha commesso crimini violenti ed è pure affetto da vizio di mente è alquanto discutibile. Bisogna rivedere il sistema della concessione di questi premi, che devono essere limitati solo ed esclusivamente a certi casi. Così come è necessario rivedere il sistema di scambio di informazioni sulle varie ‘carriere criminali'”.
Bruzzone ricorda il caso di Angelo Izzo, uno degli assassini del massacro del Circeo: grazie ai permessi premio ha ucciso altre due persone. O la vicenda che ebbe come protagonista Maurizio Minghella, che commise una serie di omicidi di prostitute mentre si trovava in regime di semilibertà. “L’elenco è lungo: forse è il momento di cambiare rotta” conclude la criminologa.