Fughe sanitarie, interrogazione di Melgrati (Pdl). L’assessore Montaldo: “Ridotte per un mln di euro”

ospedale albenga

Regione. Il consigliere regionale Marco Melgrati (Pdl) ha presentato un’interrogazione per conoscere “a quanto ammontino i risparmi dalle fughe in altre regioni, quanto gli stessi incidano sul bilancio della Sanità e i costi degli esami fuori Regione; a quanto ammontino i risparmi che avrebbero prodotto le soppressioni dei reparti di Ortopedia, Chirurgia dell’ospedale di Albenga e i pesanti ridimensionamenti, con la soppressione delle degenze di otorino-laringoiatra e oculistica, del pronto soccorso trasformato in punto di primo intervento dell’ospedale di Albenga”.

Melgrati ha evidenziato che la facoltà di farsi curare dove si vuole è un diritto insopprimibile previsto dagli articoli 13, 22 e 117 della Costituzione quindi “l’introduzione della richiesta per l’autorizzazione preventiva per andare a farsi curare fuori regione viola, il diritto alla salute per il cittadino ed in Campania il Tar ha già bocciato questa prassi. Mi è stato segnalato – ha aggiunto – l’ennesimo caso di una persona che a metà di giugno ha avuto la necessità di eseguire una risonanza magnetica e, rivoltasi all’ospedale di Albenga, ha ottenuto l’appuntamento a fine settembre mentre a Fossano (CN) lo stesso esame è stato fissato dopo tre giorni e che, per un intervento di necrosi-coccigea, il paziente dopo un anno che attendeva risposta, ha deciso di farsi operare a Pavia”. Secondo il consigliere basterebbe migliorare il servizio esistente e potenziare il personale addetto, per impedire il formarsi di liste di attesa che inducono i pazienti a effettuare esami e farsi operare fuori regione. “Prendiamo esempio dal Veneto – ha detto – dove gli ospedali sono aperti anche la sera”.

Per la giunta ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: “Il tema delle fughe è delicato e complesso. In Liguria continuiamo ad avere un saldo negativo nella mobilità sanitaria. Tuttavia è calata per un milione di euro la mobilità verso le altre regioni. Questo risultato lo si è ottenuto nell’attività ospedaliera ed è un primo segnale anche del lavoro messo in atto, fra l’altro, nel centro specialistico di ortopedia di Albenga, che ha realizzato un volume di attività di 8 milioni di euro nel 2012. L’abbattimento dei livelli di mobilità passiva è significativo del fatto che i tempi di attesa stanno calando in tutta l’area savonese e imperiese. Molto c’è ancora da fare: in campi come la diagnostica nelle aree spezzina, savonese e imperiese è ancora vistosa la migrazione verso le regioni vicine. In entrambi i casi, sia in Piemonte che in Toscana, le prestazioni hanno tempistiche molto più rapide rispetto alle nostre. Addirittura, ormai, assistiamo a una campagna di accaparramento dei pazienti da parte di altre regioni: occorre una politica di moralizzazione in questo campo. L’altro problema è che spesso i nostri medici quando prescrivono visite e analisi non segnalano se sono urgenti, differibili o programmabili. Nel trattamento delle urgenze, infine, siamo competitivi mentre dobbiamo recuperare parecchio nei tempi previsti per le visite programmabili anche se comunque i nostri tempi rientrano nella norma di legge”.

Riguardo all’ipotesi di aprire i servizi anche di notte, Montaldo ha replicato: “E’ facile dire: assumiamo e teniamo aperto di notte, poi bisogna fare i conti con le risorse economiche e umane disponibili. A Sanremo e Imperia abbiamo autorizzato l’assunzione di cardiologi e tecnici di radiologia che erano indispensabili, in molti altri casi dobbiamo utilizzare meglio le strutture delle Asl vicine. Spero che nel 2014 riusciremo a rompere la logica dei fortini e molte rigidità nelle gestioni aziendali”.

Marco Melgrati si è dichiarato insoddisfatto della risposta: “Ha del miracoloso che l’assessore mi dia ragione sulle fughe, ma non sono soddisfatto ugualmente della risposta: se i tempi dei nostri servizi rientrano nelle norme vuol dire che le norme sono da cambiare. E’ paradossale: la vostra amministrazione sta avvantaggiando il servizio privato a scapito di quello pubblico”.

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