Savona. Qui c’è un po’ di tutto: comizi, volantinaggi, passatempi musicali, iniziative più o meno improvvisate. Da una parte il banchetto del Movimento 5 Stelle, dall’altra esponenti di Rifondazione che diffondono volantini informativi, e in una porzione di piazza Christian Abbondanza della Casa della Legalità che mette in guardia i cittadini sul presunto carattere eversivo della protesta che ha animato l’Italia dal 9 dicembre ad oggi, guardando praticamente in faccia Mannarà, che giudica un “capo popolo” da evitare.
Siamo a Savona, tra corso Italia e piazza Sisto IV. Molti cittadini si guardano spaesati, probabilmente in stato confusionale per una manifestazione che non ha mai avuto obiettivi chiari e punti di riferimento precisi. Forze dell’ordine a parte, che sono sempre lì schierate ad evitare il peggio.
“Questa sembra essere la riedizione di quello che era il programma eversivo dei primi Anni ’90 quando si voleva sovvertire l’ordine democratico di questo Paese – esordisce Abbondanza – E questo bisogna dirlo, mettendo in guardia la comunità affinché eviti di assecondare questi soggetti e queste mobilitazioni che rappresentano solo un pericolo di destabilizzazione. La destabilizzazione non serve ad aiutare la povera gente ma aiuta solo tentativi di ‘colpi di mano’: non a caso i presunti leaders del movimento del 9 dicembre auspicano e invitano alle dimissioni di tutte le istituzioni repubblicane per instaurare un governo con i militari”.
“Questa non è la soluzione ai problemi sociali – continua il portavoce della Casa della Legalità – I giovani e i cittadini che hanno problemi reali hanno tutte le ragioni per protestare, ma questa è cosa diversa dal farsi usare da chi ha piani diversi dal risolvere i problemi. La delegittimazione delle istituzioni in quanto tali e non dei politici che ci sono all’interno di esse, voler abbattere il Parlamento e non quei parlamentari corrotti, ha il solo obiettivo di sovvertire l’ordine democratico senza aiutare i disoccupati, i pensionati, chi non ha più uno stipendio”.
“A Savona, lo sappiamo tutti, vi è il caso eclatante di Mannarà, trafficante internazionale di droga, responsabile di attività di reciclaggio spaventose che prende la testa del corteo e diventa l’uomo in prima linea della protesta sociale: questo è assai inquietante ed è bene che la gente lo sappia. Le proteste vanno fatte con i dovuti anticorpi. Bisogna isolare i soggetti della criminalità organizzata così come le frange estremiste che vogliono entrarci” conclude Abbondanza.