Economia

Ferrania chiede 34 mln al Comune. Briano: “E allora disponibili ad ospitare una centrale nucleare”

Cairo. “Se una azienda che si insedia su un territorio comunale per fare industria può permettersi di far causa ad un Comune come Cairo Montenotte, di 13.000 abitanti, per la modifica cifra di oltre 34 mln di euro, significa che nessun sindaco ha potere decisionale su quel territorio in merito ad un progetto di insediamento produttivo e allora l’amministrazione cairese è pronta ad ospitare una centrale nucleare che tanto non può dire di no…”. E’ la provocazione lanciata oggi dal sindaco di Cairo Montenotte Fulvio Briano dopo la pesante richiesta danni da parte di Ferrania per la vicenda della centrale a biomasse.

L’azione amministrativa risarcitoria al Tar ligure intrapresa dall’azienda era all’inizio per 26,9 mln di euro, in seguito è stata depositata una relazione che ha aumentato la richiesta di Ferrania Technologies. Ora è in corso una perizia da parte del Tribunale amministrativo ligure per una quantificazione del danno: “Il problema, sia chiaro, non è la cifra in quanto un Comune di 13.000 abitanti come Cairo non ha neppure lontanamente queste capacità economiche ma è l’inadeguatezza di un sistema che possa prevedere ancorché solo potenzialmente che un oggetto privato possa anche solo pensare di chiedere un risarcimento al Comune in cui insedia la propria attività industriale”.

“Sia chiaro che con questo non intendo in alcun modo demonizzare l’imprenditore in questione: se il sistema lo permette e lui valuta che la propria azienda debba farlo, si rivolge ad un avvocato e ci prova. Ma che sistema è quello che mette nelle condizioni un amministrazione comunale di non poter più dire No quando ritiene che un impianto industriale non può stare sul proprio territorio?” si chiede il primo cittadino cairese.

“Il Comune di Cairo, almeno fino a quando ci sarà la nostra Amministrazione, crede fermamente nella propria vocazione industriale e nella propria cultura decennale nel campo dell’industria. Abbiamo dimostrato su temi difficili come la biodigestione di poter affrontare, quando ci crediamo, temi anche molto scomodi”.

“Sulla centrale a biomasse abbiamo dimostrato la nostra contrarietà semplicemente perché l’azienda ha provato a forzare sull’uso delle biomasse grigie e non, come annunciato, su quelle vegetali. La vera intenzione era secondo la nostra lettura della procedura e del progetto che quella di fare una centrale a CDR e quindi a combustione di rifiuti” aggiunge ancora Briano.

“E’ su questo presupposto che nel 2008 siglai con l’allora ad di Ferrania dott. Malacalza l’accordo integrativo al Ministero che prevedeva la rinuncia del progetto da parte dell’Azienda in favore di una centrale a 4 Mw.
Quello che è successo dopo è storia recente ma non è questo il punto oggi. Penso che il nostro diritto di dire di No andrebbe quindi tutelato dal sistema anche perché se volessimo un inceneritore lo diremmo chiaramente e probabilmente diventeremmo un Comune ricco”.

“Pur ritenendo che l’azione di Ferrania sia nel merito infondata e si dissolverà in una bolla di sapone sono qui a dire oggi che il sistema non tutela i Comuni e così come congeniato legittima il concetto che qualunque imprenditore possa chiedere qualsiasi cosa senza che il sindaco possa dirgli di No. E’ per questo che annuncio oggi che chiunque voglia riavviare il nucleare in Italia potrà trovare nel Comune di Cairo le condizioni ideali per farlo. Io non potrò dire di No” conclude il sindaco Briano.

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