Caso Riboldi, il Comune di Alassio: “Nessuna volontà di separare la famiglia”

riboldio protesta sotto il Comune

Alassio. “Il Servizio Politiche Sociali non ha mai espresso la volontà di allontanare la minore dal nucleo a seguito del rifiuto dell’abitazione proposta ad Albenga, ma essendo precipuo compito dell’ente locale la tutela dei minori, ha comunicato che in caso di estrema emergenza avrebbe provveduto a collocare temporaneamente la minore in idonea comunità, in attesa del reperimento di una nuova abitazione”. Così l’amministrazione comunale alassina interviene sul caso di Mario Riboldi, il 58enne alassino di origini piemontesi, con due malati in casa e senza un lavoro, che da tempo conduce una battaglia per ottenere alloggio popolare ad Alassio per se e la sua famiglia. Nei suoi confronti era stato notificato lo sfratto nell’attuale alloggio in cui vive, nella frazione di Solva: entro il 10 dicembre avrebbe dovuto già lasciare la sua casa, uno sfratto rinviato al momento solo per questioni burocratiche.

“Il Comune dichiara di seguire le vicende del nucleo familiare dal 2005 e di averlo sempre supportato attraverso aiuti economici con probante documentazione agli atti, attraverso contributi vari, buoni spesa, il beneficio per anni del contributo della Legge n. 431 del 1998 relativo ai contributi affitto e anche attraverso pacchi alimentari e un servizio di assistenza domiciliare per la moglie invalida, soluzioni queste ultime mai accettate dal capofamiglia” precisa ancora il Comune.

“L’Ufficio Politiche Sociali ha sempre rinnovato ai signori Riboldi la disponibilità a sostenerli nel parziale pagamento di un canone di locazione attraverso il contributo economico comunale. Da tempo il Comune ha suggerito di trovare una soluzione abitativa sia per le condizioni dell’alloggio che sono incompatibili con lo stato di disabilità della signora Riboldi, sia per l’intervenuto sfratto esecutivo, ma il signor Riboldi non ha mai portato una concreta proposta di contratto di locazione su cui poter intervenire. Riboldi ha sempre sostenuto che la sua famiglia ha diritto ad ottenere una casa popolare, ma malgrado sia stato spiegato dettagliatamente che non sono presenti ad Alassio delle abitazioni libere adatte al suo nucleo familiare, lo stesso continua ad insistere su questo punto”.

“Considerata l’imminenza dello sfratto il Comune, benché non sia prassi, si è attivato per reperire una abitazione adeguata alle condizioni del nucleo, in primis ad Alassio, ma non scartando altre soluzioni fuori Alassio nell’ambito dei comuni del Distretto, non avendo trovato soluzioni nella cittadina ha reperito un alloggio in affitto ad Albenga. E’ stato ben spiegato che la soluzione trovata nel mese di novembre ad Albenga, le cui condizioni contrattuali proposte lo consentivano, poteva essere una collocazione temporanea per fronteggiare la situazione di sfratto, nell’attesa di reperire un’altra soluzione ad Alassio”.

“Il signor Riboldi purtroppo però non ha accettato l’ennesima proposta del Comune, rendendo pertanto impossibile procedere per risolvere la situazione di sfratto.
Il personale del servizio politiche sociali si è sempre messo in una condizione di aiuto, ma il lavoro svolto è sempre stato assolutamente travisato dal signor Riboldi”.

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