Cronaca

Arresto di Gagliano, il day after tra sollievo e indagini per ricostruire le ore in fuga: l’evasione era stata progettata

Genova. Il permesso, l’evasione, il sequestro, il furto dell’auto e il peregrinare per le strade liguri. Giorni di paura. Recriminazioni, critiche nei confronti del sistema penitenziario e di quel Mazzeo, direttore del carcere di Marassi, che in poche ore è stato rimosso e che è diventato il primo colpevole del misfatto.

Nelle ore dopo la cattura un particolare in più: Bartolomeo Gagliano aveva progettato l’evasione. Lo sottolinea il gip Adriana Petri che ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere e il mandato di arresto europeo per Bartolomeo Gagliano. La prova il fatto che il serial killer si era allontanato con tre borsoni che aveva lasciato nei pressi dell’abitazione della madre.

E mentre non solo la Liguria, ma gran parte dell’Italia tira un sospiro di sollievo (compresi il Ministro della Giustizia della Cancellieri) i nuovi reati contestati sono sequestro di persona, rapina dell’auto aggravata dall’uso dell’arma, porto e detenzione illegale di arma ed evasione.

La competenza dell’inchiesta è genovese ed è condotta dal pm Alberto Landolfi. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip evidenzia l’estrema pericolosità di Galliano che ha alle spalle condanne per tre omicidi, reati per i quali era stato giudicato totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto oltre ad altri reati tra cui due tentati omicidi, rapine ed estorsioni per i quali è stato condannato, apparentemente, essendo capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Nell’ordinanza il giudice sottolinea che l’individuazione di Gagliano era stata fatta sulla base del racconto del panettiere che era stato sequestrato a Savona e rilasciato a Genova. Il panettiere ha raccontato di essere stato avvicinato alle 6,15 del 17 dicembre scorso in via Gioberti.

Il sospiro di sollievo lo ha tirato anche Giuseppina, la madre di Bartolomeo. Lo dice il nipote del serial killer: “Non sappiamo quanto resterà in Francia. Ma la cosa più importante come ha detto la nonna è che lui stia bene e non abbia fatto del male”.

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