Cronaca

Albenga, l’imam difende l’ex sindaco leghista: “Guarnieri ha fatto molto per noi”

imam albenga

Albenga. I leghisti li vorranno anche mandare “föra di ball”, eppure sono proprio loro – gli immigrati stranieri – a rimpiangere un sindaco del Carroccio che se ne va. La difesa più curiosa, e sentita, dell’ormai ex primo cittadino ingauno, Rosy Guarnieri, arriva da quella comunità musulmana che, da sempre, risulta indigesta al popolo di Umberto Bossi.

A parlare di una “persona splendida” e di un amministratore “capace e attento alle esigenze di tutti” è l’imam di Albenga, Abdejalil Elalami, che, davanti alla notizia della caduta di Guarnieri, esprime solidarietà e stima verso la zarina verde. Dichiarazioni che potrebbero spiazzare, se ci si limitasse a considerare le appartenenze politiche e religiose dei protagonisti.

“Il fatto che sia un politico della Lega Nord non c’entra nulla: noi diamo un giudizio sulla persona e sul suo operato, di quale partito faccia parte non ci importa. Per noi ha agito per il meglio”, è l’accorata difesa dell’imam.

Tutti infatti si ricordano del sindaco leghista seduto in prima fila all’inaugurazione della moschea ingauna. Un gesto che è costato a Guarnieri non poche critiche anche da parte dei “suoi”, ma che evidentemente ha fatto breccia nei cuori della comunità islamica.

“Prima eravamo costretti a pregare in una sede angusta del centro storico, oggi abbiamo finalmente un posto adatto per ritrovarci, lontano dal centro città e senza dare fastidio a nessuno. E questo anche grazie alla collaborazione di Guarnieri – sostiene Abdejalil Elalami – Secondo noi questa è stata una perdita per tutta la città. Ha sempre cercato di rispondere alle varie esigenze e a trovare dei compromessi per accontentare chi le chiedeva aiuto. Non possiamo che parlare bene di lei”.

La comunità segue silenziosa le vicende albenganesi, come quella del forno crematorio data, in un primo momento e da alcuni, come la principale causa della caduta dell’ex sindaco. “Secondo la nostra tradizione il corpo soffre anche dopo la morte per cui non siamo certo interessati a una soluzione simile – commenta l’imam – Chiediamo da tempo uno spazio per noi nei cimiteri ingauni ma fino adesso questa opzione non è stata presa in considerazione né dall’amministrazione precedente, guidata da Antonello Tabbò, né da questa. A dire il vero non abbiamo nemmeno insistito negli ultimi anni. Vedremo la prossima giunta che atteggiamento avrà anche su questo punto”.

Secondo il rito islamico, la sepoltura prevede il lavaggio del corpo del defunto che viene poi profumato, avvolto in un telo bianco e, nei Paesi d’origine, interrato senza cassa, mentre nei cimiteri italiani con la cassa. “A noi basterebbe una piccola area, magari delimitata da una siepe, per dare la giusta sepoltura ai nostri morti. Vedremo se sarà un progetto che sarà possibile realizzare in futuro. Al momento l’amministrazione Guarnieri ci ha teso la mano per la moschea e per noi è stato un passo molto importante nel cammino di integrazione” conclude l’imam di Albenga.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.