Economia

Tirreno Power, la Rete contro il carbone: “Altro che trasparenza, concessi limiti AIA anomali”

Tirreno Power operazione trasparenza

Vado L. Non si è fatta attendere la risposta della Rete Savonese Fermiamo il Carbone all’operazione trasparenza lanciata da Tirreno Power per la centrale vadese, con il via alla pubblicazione on line di tutti i dati sulle emissioni, il cronoprogramma sugli adempimenti dell’AIA e i dati certificati Emas.

“A proposito di trasparenza a noi risulta, fino a prova contraria, che attraverso lo strumento dell’AIA deve essere garantita l’applicazione delle Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) al fine di perseguire l’obiettivo generale di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento; da documenti ufficiali in sede di AIA sono stati concessi alla centrale di Vado dei limiti clamorosamente superiori a quelli previsti dalla normativa sulle MTD” afferma la Rete.

“Tanto per fare un esempio per il monossido di carbonio è stato concesso un limite di ben cinque volte rispetto al massimo previsto dalle MTD (250 mg/Nm3 rispetto ad un range MTD da 30 a 50 mg/Nm3)”.
“A proposito di trasparenza: vorremmo che gli amministratori a tutti i livelli a partire da Regione e Ministeri spiegassero ai cittadini i motivi di questa concessione che noi riteniamo assolutamente abnorme e clamorosa. Qualche malizioso potrebbe affermare che è facile restare nei limiti AIA quando sono concessi, come nel caso del CO, limiti 5 volte (ovvero il 500 per cento) superiori a quanto indicato dalle MTD; da anni chiediamo perché non ci risultano controlli pubblici sulle emissioni ma solo dati forniti dalla stessa azienda”.

“I dati emersi nel documento della stessa centrale (2006-2007) quanto alla situazione lichenica, evidenziano valori di inquinanti come arsenico, mercurio, cadmio, cromo ecc. eccezionalmente elevati, alcuni addirittura i più alti mai rilevati in Italia rispetto alla tabelle Nimis-Bargagli. Non ricordiamo che siano stati comunicati ai cittadini (se non dai comitati quando li hanno trovati dopo 5 anni). Sempre a proposito di trasparenza ci domandiamo il perché…” conclude la Rete Savonese Fermiamo il Carbone.

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