Oncologia Albenga, Ciangherotti: “Soppresso il servizio di consulenza, cure negate”

ospedale albenga

Albenga. L’assessore ingauno Eraldo Ciangherotti lancia un grido d’allarme per la soppressione della consulenza di Oncologia all’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga.

“ll servizio di consulenza di oncologia non può assolutamente essere soppresso – esordisce Ciangherotti – Due miei pazienti, in cura presso il Santa Maria di Misericordia, per effettuare il trattamento di chemioterapia successivo all’intervento di asportazione di un tumore – colon e polmone – avvenuta qualche tempo fa, mi hanno raccontato che, quando sono stati valutati dal consulente oncologo, dottor Benasso e suoi collaboratori, all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e hanno richiesto di poter fare la chemioterapia ad Albenga, si sono sentiti rispondere: ‘Caro paziente, Lei all’ospedale ingauno non può fare chemioterapia, perché, ad Albenga, non si può più fare chemioterapia”.

Prosegue Ciangherotti: “Sì, purtroppo, pare quindi essere intenzione esplicita di interrompere a breve, ad Albenga, le funzioni di oncologia che negli anni hanno raggiunto livelli di qualità e funzionalità eccellenti e divenuti punti di riferimento per un territorio più vasto di quello di competenza. Anche se, è bene chiarire, eliminare la consulenza di oncologia ad Albenga e la possibilità di effettuare chemioterapia non determina nessun risparmio di risorse così come il mantenimento del servizio non grava di maggiori costi sui bilanci della sanità savonese. L’eventuale soppressione sarebbe una scelta esclusivamente ‘politica’ a sostegno di un progressivo depauperamento delle offerte sanitarie del nostro Ospedale a favore di altri nosocomi. Cosa che non possiamo accettare, in uno stato democratico, dove un grande bacino di utenti del Santa Maria di Misericordia paga le tasse per avere una medicina all’avanguardia nel proprio territorio e per ricevere le cure di cui hanno bisogno”.

Spiega l’assessore: “Il Day Hospital ingauno si è sempre occupato anche di Oncologia, e, grazie alla trentennale consulenza del professor Brema che ha negli anni formato il personale medico ed infermieristico residente, conta oggi giorno una tecnica, un know-how e un’esperienza eccellenti – con l’ospedale nuovo un ambiente confortevole e un’attrezzatura a norma di legge – che sarebbe davvero un peccato disperdere. Basti pensare che, nel tempo, fino a qualche tempo fa, si è arrivati a raggiungere gli oltre 100 pazienti l’anno in terapia oncologica al Santa Maria di Misericordia, oltre ai quasi 500 pazienti in follow up di controllo, per oltre 20 consulenze oncologiche la settimana. La soppressione della consulenza oncologica sarebbe segno di un capriccio che si contrasta con gli interessi sanitari di una comunità che non si rassegnerà a vedere depauperare e depotenziare ulteriormente una struttura sanitaria che ha l’obbligo di garantire la sicurezza di tutti i cittadini che ad essa fanno riferimento”.

“Che male hanno fatto, per meritare un trattamento di serie B, i pazienti del bacino sanitario albenganese, che, già colpiti dal dramma di un cancro, dovrebbero recarsi in ospedali distanti e fare ritorno a casa per diversi chilometri di strada dopo un trattamento chemioterapico anche pesante, se come pare evidente ad oggi non c’è nessuna possibilità di ricovero per chi si sottopone a chemioterapia? Invito i consiglieri di maggioranza e minoranza in seno alla Regione Liguria a unirsi con me nel protestare fortemente per questo atto unilaterale e nel chiedere di bloccare urgentemente questa scelta al fine di continuare a garantire la fruizione, al Santa Maria di Misericordia, di tutte quelle prestazioni di consulenza espletate fino ad oggi dal Servizio di Oncologia, e soprattutto della possibilità dei cittadini albenganesi di poter effettuare la chemioterapia, se lo desiderano, presso l’Ospedale di Albenga” conclude Ciangherotti.

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