Cronaca

Giovane senza vita alla Caprazoppa, lo sconforto degli amici: “Perché non abbiamo saputo aiutarti?”

Cadavere ventenne Carpazoppa

Finale L. Il rimpianto di non aver capito fino in fondo e la sensazione di impotenza per non essere riusciti ad aiutarlo a sconfiggere una malattia così subdola e potente: sono anche questi i sentimenti che muovono amici e parenti del giovane Giulio trovato ieri privo di vita sugli scogli della Caprazoppa a Finale.

Su tutto domina lo sconforto e la tristezza per la fine di una giovane vita che non ha visto alcuna prospettiva positiva davanti a sé e ha deciso di farla finita. Diciannove anni appena che lasciano dietro di sé vuoto e tanta amarezza.

“Giulio perché hai fatto una scelta così drastica? – chiede un’amica – Perché non siamo riusciti ad aiutarti? Ti ho visto nascere… spero solo che tu ora sia sereno. Buon viaggio”. Molti i ricordi che si susseguono online dove c’è chi parla di una “morte senza un senso”. E ancora: “Lui sicuramente non è riuscito a vincere questa malattia che a volte non è considerata. Un grosso abbraccio ai genitori e tutta la famiglia”.

E poi c’è chi vuole ricordare Giulio con il suo sorriso e chi vorrebbe invece “chiudersi in una stanza con i muri fatti di casse e hardcore a palla” per usare le parole di un amico del ragazzino, parole piene di sofferenza e di rabbia.

Giulio, nativo di Pietra Ligure, era in cura da due anni presso il centro di salute mentale di Finale Ligure: mercoledì il giovane aveva fatto perdere le tracce dio sé per poi essere ritrovato alla Caprazoppa, tra gli scogli, da due passanti che hanno dato l’allarme. Oggi sarà eseguita l’autopsia anche se non vi sono dubbi che si tratti di suicidio.

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