Finale, la fortezza di Castelfranco restaurata mostra i suoi tesori

Finale L. Sono stati completati i lavori di restyling della fortezza di Castelfranco a Finale Ligure. Sabato 9 novembre, alle ore 15:30, sarà presentato ufficialmente l’intervento di restauro, alla presenza del sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri, del Presidente della Regione Claudio Burlando e della Sovrintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria Maria Luisa Papotti.

A tagliare il nastro sarà l’ingegner Anna Testa, figlia dell’ingegner Renato Testa, mancato recentemente, che aveva curato insieme all’architetto Donatella Del Bono i progetti esecutivi degli interventi di restauro in precedenza eseguiti a Castelfranco.

Nella fortezza di Castelfranco sono già stati eseguiti tre interventi finalizzati al restauro e al suo recupero a uso museale e culturale, su progetti esecutivi affidati all’architetto Donatella Del Bono e all’ingegner Renato Testa.

Il primo lotto di intervento, relativo al recupero a uso pubblico e turistico del piazzale del Belvedere e delle sale adiacenti all’ingresso, fu intrapreso nel 1994, mentre il secondo intervento, relativo al recupero di alcuni corpi di fabbrica del lato nord, fu ultimato nel mese di ottobre 1998. Mediante questi interventi venne dato quindi inizio al restauro conservativo, che ha consentito l’apertura al pubblico di una consistente porzione della fortezza e la programmazione, presso il piazzale del “Belvedere”, di manifestazioni di carattere culturale e turistico.

Il terzo lotto d’intervento ha invece riguardato il recupero del fabbricato a due livelli ubicato a levante del Belvedere, allo scopo di ospitare sale per il ristoro quale ulteriore motivo di richiamo. Ulteriore significativo ambito restaurato con il terzo intervento, è l’unica sala del torrione di San Bartolomeo, dalla quale i visitatori hanno la duplice possibilità di salire fino alla copertura del maschio, dal quale possono godere di un incantevole panorama della costa finalese, per poi ridiscendere, attraverso i percorsi pedonali intorno al torrione, fino alla zona nord della fortezza.

Il nuovo intervento ha previsto il restauro e risanamento conservativo, con ripristino strutturale di undici celle, alcune delle quali dotate di servizi igienici, con relativa sistemazione complessiva e definitiva della copertura, protetta da un adeguato sistema di impermeabilizzazione e pavimentazione. I lavori hanno interessato anche la ristrutturazione dei fabbricati siti in posizione baricentrica: uno realizzato su due livelli, composto a piano terra da un locale voltato ed al piano superiore da corridoio voltato e dalla presenza di quattro piccole celle. mentre il secondo corpo di fabbrica è stato dotato di nuova copertura piana e di chiusure vetrate. Principale obiettivo del progetto è stato il restauro conservativo di un’emergenza monumentale di grande pregio, coniugando le due esigenze diverse di tutela e valorizzazione del bene con contestuale creazione di un importante polo culturale di livello sovra comunale. Non sono state pertanto apportate alterazioni tipologiche e dimensionali di alcun genere: non sono stati effettuati scavi, gli intonaci antichi sono stati conservati e consolidati, le nuove porzioni di muratura e di intonaco sono stati realizzate con malta di calce senza l’introduzione di leganti cementizi, le nuovi porzioni murarie sono state realizzate esclusivamente con mattoni pieni di tipo tradizionale, legati con malta di calce idraulica e naturale, mentre le tracce del vissuto dei manufatti sono state mantenute in sito e restaurate.

L’intervento di allestimento museale, ancora da realizzare, si inserisce all’interno del progetto di recupero della Fortezza. L’obiettivo da raggiungere è quello di dotare gli spazi recuperati nelle diverse fasi sopra descritte, di attrezzature, strumenti e allestimenti che mettano in atto la funzione museale, definendone altresì i contenuti e la proposta scientifica e didattica. Vista la presenza autorevole e rilevante del Museo Archeologico del Finale presso il complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, l’idea progettuale per Castelfranco è stata quella di presentare un’offerta culturale e didattica che affronti temi differenti, seppur complementari, a quella proposta dalla struttura sopra citata. Da qui l’idea di allestire un “museo della città e della fortezza” che assuma la funzione di fornire al visitatore le informazioni sia sulla fortificazione, sia sul contesto urbano e sociale in cui essa è collocata. Gli spazi individuati su cui realizzare gli allestimenti previsti sono già stati recuperati dal punto di vista del restauro: il progetto prevede quindi la semplice dotazione di pannellistica e di unità multimediali.

L’allestimento si differenzia in due temi principali: il Museo della Fortezza e il Museo della città; per entrambi è previsto un locale ad uso ufficio, riservato alla direzione delle strutture museali.
Per il Museo della fortezza il progetto prevede nel locale appena restaurato a cui si accede dal cortile la collocazione di una pannellistica che illustra le caratteristiche architettoniche, la storia e l’evoluzione della fortificazione, affiancata da una postazione touch screen in cui verranno inseriti tutti i contenuti non esposti e utili per ulteriori approfondimenti. Il percorso si completa con la visita agli adiacenti locali destinati a celle detentive.

Per il Museo della città il progetto degli allestimenti e degli arredi ha individuato quattro locali collegati tra loro in cui collocare sia la pannellistica sia le postazioni multimediali, incentrate su tre differenti temi: raccolta cartografica e iconografica sul Finalese (mediante tavolo interattivo touch screen); archivio fotografico del Finalese; sala del Territorio e dell’outdoor.

Sono oggetto dell’intervento anche le forniture per l’allestimento della cucina presso il locale ristorante e la fornitura di apparecchiature tecnologiche avanzate per l’allestimento multimediale interattivo del torrione centrale.

Costituiscono parte della fortezza: il cortile di accesso alle sale, il giardino panoramico del Rivellino, il piazzale del Belvedere (oggetto degli interventi precedenti), la sala conferenze e la terrazza pavimentata sopra le cellette lato nord.

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