Economia

Consiglio regionale, sì a documento di programmazione economica 2014-2016

Consiglio regionale

Regione. Con 21 voti a favore e 8 contrari (centrodestra) è stato approvato il Documento di programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2014-2016.

Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente) e Luigi Morgillo (Pdl) hanno motivato il voto contrario dei loro gruppi criticando il metodo utilizzato per redigere e discutere il documento in Commissione: secondo i due consiglieri solo una parte dei rappresentanti di maggioranza erano presenti e non ci sarebbe stato un reale confronto sulle linee programmatiche.

In particolare, Morgillo ha detto: “Quello in votazione è un documento redatto dagli uffici, dunque prettamente tecnico che riporta una fotografia di quello che sta accadendo a livello internazionale, nazionale e locale senza dare, come dovrebbe, le possibili soluzioni e le prospettive del triennio di riferimento in Liguria. Se aggiungiamo il fatto che i dati a cui l’atto fa riferimento sono vecchi e spesso le previsioni sulle entrate sono troppo ottimistiche, abbiamo l’idea di quale sia il modo di lavorare e di programmare della Regione Liguria: con la politica relegata in soffitta”.

Tra i contenuti del provvedimento il decreto “sblocca debiti”. Il documento si apre con la valutazione delle variabili macroeconomiche che definiscono il quadro di riferimento nazionale ed internazionale in cui si inserisce l’economia ligure. La Regione si è avvalsa delle possibilità concesse dal Decreto sblocca-debiti e ha, così, potuto accedere all’anticipazione delle risorse necessarie per saldare i debiti con i fornitori regionali e con gli Enti locali per 42 milioni di euro, già erogati, e per 147,2 milioni di debiti contratti dalle Asl per il settore sanitario.

Sul fronte della trasparenza e riduzione dei costi degli apparati pubblici. La Regione ha provveduto, varando apposite normative (le leggi regionali 48 e 49 del 2012) ad adeguarsi alle norme nazionali ed è stata riconosciuta adempiente in seno alla Conferenza delle Regioni lo scorso 6 novembre, ai fini dello sblocco dei trasferimenti erariali.

Per il federalismo fiscale ci sono state, invece difficoltà, un processo di cambiamento che ha avuto forti battute d’arresto dovute ai provvedimenti di riordino del sistema delle Province e delle Città Metropolitane, l’eliminazione della quota di gettito IMU, l’istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario (FNT), che deve garantire, con vincolo di destinazione, il mantenimento a regime dei trasferimenti statali correnti per il trasporto pubblico locale, comportando di fatto un ritorno al sistema della finanza derivata ed una cancellazione del principio della responsabilità di entrata correlato a quello della responsabilità di spesa.

Per la finanza regionale viene rilevato che la crisi economica si riflette ampiamente sull’IRAP: i dati consuntivati del gettito IRAP 2011 mostrano infatti un ridimensionamento significativo di imprese che presentano valori della produzione positivi.

Sulla regionalizzazione del Patto di Stabilità: gli spazi finanziari ceduti per il 2013 agli Enti Locali liguri ammontano a 100,29 milioni di euro. L’analisi della finanza della Regione dedica ampio spazio alla sua principale componente di spesa: la sanità.

Proprio sulla sanità nel triennio 2010/2012 il sistema sanitario ligure mostra segnali di miglioramento in termini di risultato di esercizio: nel 2012 il risultato di esercizio, seppur continui a presentare segno negativo come nel 2010, si attesta su un livello nettamente inferiore (-57,5 milioni di euro contro i -95 milioni di euro del 2010). Tale miglioramento è legato alla contrazione dei costi (-4,2% nel triennio) relativi alla farmaceutica convenzionata (-22,6%), alla medicina ospedaliera (-15,8%) ed alle prestazioni specialistiche (-10,2%). Il quadro finanziario previsionale del Settore Sanitario Allargato per il triennio 2014/2016 tiene conto degli effetti delle misure di razionalizzazione e di contenimento introdotte dalla spending review, nonché delle disposizioni del Patto di Stabilità Interno: per il triennio 2014/2016 la stima del fabbisogno finanziario a livello nazionale è stata definita in un quadro di generale incertezza, mancando la definizione del riparto statale delle risorse destinate al Sistema Sanitario per il 2013 e del nuovo Patto per la Salute per il triennio 2013/2015. A questa indeterminatezza si aggiunge la mancata definizione dei costi e dei fabbisogni standard che avrebbero dovuto essere utilizzati come criteri di riparto a decorrere dall’anno in corso.

Previsti interventi per ridurre le spese di gestione: il documento descrive le azioni e gli strumenti della manovra regionale per il triennio 2014/2016: implementazione degli strumenti di centralizzazione delle procedure di acquisto, riproposizione di misure di contenimento della spesa per beni e servizi, attuazione della normativa riguardante il federalismo demaniale e i margini di manovra della potestà fiscale.

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