Caccia: una vera e propria “vertenza”, tra approvazioni e ricorsi

cacciatore

Liguria. Quella della caccia assume i contorni di una vera e propria vertenza, ma non sindacale, bensì giuridico-amministrativa con una querelle di approvazioni, ricorsi e sentenze senza precedenti.

La Regione Liguria approva il calendario venatorio 2013-2014 a maggio. Gli ambientalisti aspettano più tempo possibile e a settembre chiedono la sospensiva al Tar Liguria che non la accoglie. Dopo un mese di caccia chiedono la sospensiva cautelare con la formula “inaudita altera parte” al Consiglio di Stato che, senza motivare, il Consiglio di stato accoglie e rimanda la discussione al 26 novembre 2013.

A questo punto la Regione Liguria propone un calendario provvisorio più restrittivo, valido fino al 26 novembre, gli ambientalisti ricorrono al Tar che lo sospende motivando.

La Regione Liguria approva un nuovo calendario accogliendo le motivazioni del Tar, gli ambientalisti chiedono una nuova sospensione, ma il Tar non la accoglie dando ragione su tutto alla Regione Liguria.

Contemporaneamente gli ambientalisti chiedono alla Regione Liguria di eliminare le due giornate aggiuntive di caccia e in cambio avrebbero ritirato i ricorsi. La Regione Liguria rifiuta perché chiedono di ritirare un diritto sancito da legge e da parere Ispra positivo.

Gli ambientalisti ritornano in Consiglio di Stato che accoglie senza ascoltarli e senza motivare e sospende fissando il merito il 17 dicembre quando il calendario provvisorio, valido fino al 26 novembre, sarà già scaduto. “Per noi sarà importante la data del 26 novembre, quando potremo finalmente difenderci” commenta l’assessore regionale Renata Briano.

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