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Atletica, Emanuele Abate continua la riabilitazione: “E’ stata dura ma ora sogno Rio 2016 con l’aiuto della NASA”

Varie sport 2013

Savona. Il tendine di Achille. Alzi la mano chi, tifoso o sportivo, non ha mai sentito parlare del tendine di Achille e della gravità di un tale infortunio.

Sicuramente ne sa qualcosa Emanuele “Manuel” Abate, primatista italiano dei 110hs col tempo di 13’’28.

Il 27 luglio, Abate ha dovuto abbandonare, in batteria, i campionati italiani assoluti di Milano per la rottura proprio del tendine d’Achille del piede destro, infortunio che gli ha precluso la partecipazione ai mondiali di Mosca 2013.

“E’ l’infortunio peggiore per un velocista – ammette Abate – Ma già altri atleti hanno recuperato. Come va il recupero? Sono passati tre mesi e mezzo e la situazione è positiva.

Da un punto di vista meccanico, il tendine risponde al meglio anche se la cicatrizzazione è stata più lenta del previsto”, dice l’atleta nato a Genova ma residente da tempo ad Alassio.

Dopo l’operazione a Milano, il campione alassino sta continuando la riabilitazione a Savona, nella palestra Letimbro, con le più moderne e tecnologiche attrezzature mediche.

“E’ una grande fortuna per me, riuscire ad allenarmi a mezz’ora da casa in un centro all’avanguardia – dice l’ostacolista – Stefano d’Andrea, il mio fisioterapista, poi mi segue in tutto e per tutto.

Oltre ai medici e a Stefano, la mia famiglia, la mia società e i miei amici mi hanno aiutato da un punto di vista psicologico soprattutto nella prima fase”.

Nella palestra savonese di Corso Tardy e Benech, Manuel Abate sta sperimentando anche un’innovativa struttura sviluppata addirittura dalla NASA.

“Si chiama Alter. E’ un tapis-roulant antigravitazionale che consente di fare esercizi riabilitativi degli arti inferiori con la riduzione del peso corporeo G”, come il primatista italiano ha spiegato al sito del suo gruppo sportivo www.fiammeoroatletica.it/.

“In pratica, il corpo si solleva senza imbragature e lascia libero il tronco”, conclude il ventottenne campione. Si può vedere un video di questa fase della riabilitazione cliccando qui.

La rieducazione continua ma, per ora, ancora nessuna attività sul campo per Abate che, comunque, è fiducioso: “La stagione indoor credo sia andata persa – dichiara – ma questa estate spero di tornare in piscina con un unico obiettivo: Rio 2016”.

Sogna il arrivare al caldo di Rio, l’ostacolista alassino e, intanto, a gennaio andrà a Tenerife: “Al caldo ci si allena meglio e, poi, recupererò il sole perduto l’estate scorsa per l’infortunio”.

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