Allarme anche in Liguria per caduta satellite, l’assessore Briano: “Allertate le prefetture”

Liguria. Tra domenica sera e le prime ore di lunedì porssimo il satellite dell’Agenzia spaziale europea (Esa) “Goce”, dal peso di ben 1,1 tonnellate, precipiterà sulla superficie terrestre. Esiste una situazione di rischio, in quanto i frammenti più grandi potranno avere le dimensioni di un motore di auto e pesare al massimo 90 kg, quindi, in teoria, grandi abbastanza da provocare danni o feriti. Per gli astronomi, comunque, le possibilità di colpiti da un frammento sono davvero bassissime.

Il satellite si trova in un’orbita discendente a 160 km di quota dalla Terra: a 80 km sarà distrutto in tantissimi pezzi a causa del calore provocato dall’attrito con l’atmosfera. Allertate le protezioni civili in quanto i frammenti del satellite potrebbero colpire l’Italia, e persino la Liguria. Così l’assessore regionale Renata Briano: “Abbiamo avvisato le prefetture come prevede la procedura in questi casi”.

Al momento, secondo la Protezione civile, sono tre le finestre di interesse per l’Italia: “dalle 8.26 alle 9.06 di domenica 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni”

Per la Protezione civile “è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: i frammenti, impattando sui tetti degli edifici, potrebbero causare danni, perforando i tetti e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici”.

“Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto – spiegano ancora gli esperti della Protezione Civile – non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi”.

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