Sottotetti, “mantenere l’attuale legge, altrimenti caos”: la richiesta degli architetti alla Regione

Savona. Dopo il caso scoppiato a Villanova d’Albenga con una serie di sequestri da parte dell’autorità giudiziaria, è l’Ordine degli architetti ad intervenire nel dibattito nella legge regionale sui sottotetti. “Chiediamo formalmente alla Regione Liguria di prorogare l’attuale legge regionale sul recupero dei sottotetti, almeno in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale in merito alla presunta illegittimità della legge stessa e, soprattutto, fino a che non verrà messa a punto una nuova legge finalmente coerente al tema del “costruire sul costruito”.

L’iniziativa della Regione è una prima risposta al nuovo disegno di legge che modificherebbe profondamente la lr 24/2001, adottato dal governo regionale il 5 luglio e in attesa del passaggio in Consiglio Regionale per la definitiva approvazione.

“La Regione Liguria ha ritenuto necessario seguire l’interpretazione del tribunale di Savona e poi del Tar ligure: al momento, però, la Corte Costituzionale non si è ancora espressa sulla presunta incostituzionalità per contrasto con la legislazione nazionale di una legge regionale che è comunque in vigore dal 2001” spiega l’ordine degli architetti.

“La proposta di revisione della vigente legge regionale introduce parametri edilizi volti a restringere fortemente il campo di possibilità applicative per il recupero dei sottotetti: l’altezza massima degli ambienti interni, ad esempio, verrebbe a essere abbassata dagli attuali 2,30 metri a soli 2,00 metri. O, ancora, il massimo innalzamento della quota del colmo del tetto verrebbe a essere limitata a soli 50 centimetri”.

“I contenuti del disegno di legge presentano problemi tali che rischiano di vanificare la concreta possibilità di recuperare i sottotetti esistenti. Basti pensare a cosa significherebbe vivere in ambienti alti al massimo 2,00 metri e con un minimo di solo 1,00 metro: davvero difficile pensare di poterli abitare. Oltre ai forti dubbi che le Asl territorialmente competenti possano ritenere agibili alloggi così realizzati”.

“Soprattutto, però, le perplessità nascono in merito all’opportunità di restringere l’applicabilità di una legge che, fino ad oggi, ha consentito di promuovere interventi edilizi che soddisfano bisogni abitativi senza provocare alcun consumo di suolo aggiuntivo” aggiungono gli architetti liguri.

“Se il disegno di legge della giunta regionale venisse effettivamente approvato ci si troverebbe in una situazione davvero paradossale: una riduzione della possibilità di rispondere ai bisogni abitativi ove già è edificato, a cui si deve sommare una tendenza legislativa che impedisce la realizzazione di nuova edificazione al margine delle nostre città (ad es. il ddl recante “Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato” approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 15 giugno scorso). Non si saprebbe come e dove soddisfare la domanda dei cittadini e di chi in Liguria vorrebbe trasferirsi”.

“Sarebbe preferibile mantenere l’attuale legge per il recupero dei sottotetti, unitamente alla proroga temporanea del Piano-Casa, per il tempo necessario alla definizione di una nuova legge pensata in funzione del tema del “costruire sul costruito” e alle più recenti sfide che la contemporaneità ci pone, quali ad esempio l’efficienza e l’autonomia energetica. La nuova legge avrebbe il compito di stabilizzare e rendere ordinarie le prime leggi in materia, quale appunto la lr 24/2001, che sono nate ben dodici anni fa invece come momenti eccezionali e derogatori” concludono gli architetti.

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