Cronaca

Sospensione caccia, Cpal Liguria: “Risarcimento per i cacciatori”

Caccia, cacciatore

Liguria. “Il mondo venatorio subisce una nuova ed ingiusta lesione dei propri diritti. Ai cacciatori vengono chieste aumenti di imposte e tasse; viene chiesto loro di essere sensibili alle prerogative della tutela del territorio e del patrimonio faunistico e i cacciatori danno sembre prova di responsabilità e senso delle istituzioni, ma in compenso devono subire il divieto di esercitare la caccia, come la legge dello stato ammette e consente”: così esordiscono i rappresentanti della associazione venatoria Cpal Liguria, davanti a una questione che fa discutere da settimane gli “addetti ai lavori”.

“Il precedente calendario venatorio 2012/2013 era stato oggetto di impugnazione davanti al Tar Liguria da parte delle associazioni ambientaliste e dopo alterne vicissitudini si era giunti ad agosto di questo anno alla sentenza 1130/2013, che sembrava aver messo dei punti fermi per la futura regolamentazione dell’attività venatoria – spiegano dalla Cpal – Il positivo risultato fu ottenuto anche con il contributo della nostra associazione che si costituì nel giudizio con i propri avvocati Marco Bertolino e Vanni Domenico Oddino e difese le prerogative ed i diritti dei cacciatori”.

“Il nuovo calendario venatorio 2013/2014, infatti, seppur impugnato dalle associazioni ambientaliste non venne bloccato dal Tar Liguria, perché aveva recepito gli indirizzi dei giudici amministrativi – si legge nella nota dell’associazione venatoria – Ora il provvedimento di sospensione della caccia adottato dal Consiglio di Stato di Roma e la successiva sospensione da parte del Tar del calendario venatorio transitorio approvato in via di urgenza dalla giunta della Regione Liguria, sono una ingiusta lesione dei diritti dei cacciatori. Come associazione ringraziamo la Regione Liguria, il presidente, la giunta ed il Consiglio regionale per l’impegno e la sensibilità manifestata a favore del mondo venatorio, ma vogliamo anche, a nome dei nostri iscritti e del mondo venatorio, rivendicare i nostri diritti e rifiutare ogni definizione negativa e denigratoria che ci viene ingiustamente addossata”.

“I cacciatori sono coloro che per primi difendono il territorio ed il patrimonio funistico con azioni dirette, questo è sempre stato fatto e continuerà ad essere fatto. La decisione di sospendere la caccia non è solo un’ingiustizia verso i cacciatori, ma avrà effetti negativi sul mondo agricolo dell’entroterra perché esporrà le coltivazioni ad un aumento del rischio di essere danneggiate dalla fauna selvatica
con conseguente aumento delle richieste di risarcimento dei danni rivolte contro la Regione e le provincie, inoltre il mancato controllo e contenimento della popolazione degli ungulati nella regione sarà di grave pericolo per l’incolumità dei cittadini”.

“La nostra associazione continuerà a difendere i cacciatori ed invita i propri associati ed i capi squadra impegnati nella caccia agli ungulati di autosospendersi, per protesta, dal partecipare a battute in deroga di selezione e di contenimento della popolazione di cinghiali e daini presenti nelle provincie liguri. L’associazione inoltre, qualora la stagione venatoria non dovesse riprendere si farà promotrice di richiedere il risarcimento del danno subito dagli iscritti e dai cacciatori per aver dovuto pagare imposte e tasse senza aver potuto esercitare la caccia” conclude Cpal Liguria.

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