Cronaca

Sicurezza Albenga, un “passaparola virtuale” per difendersi da chi delinque: “In barba a leggi che non ci tutelano”

Ignoto su cofano auto Albenga

Albenga. Un passaparola virtuale per difendersi da quella che, ad Albenga, viene considerata ormai un’emergenza senza soluzione. E’ quello che scorre sui social network utilizzati dai cittadini per scambiarsi informazioni o, come in questo caso, per mettere in guardia da pericoli.

E così accade che su una delle pagine di Facebook in cui gli albenganesi si ritrovano per denunciare scelte bizzarre, curiosità e commentare fatti accaduti sotto le torri, ci sia chi approfitti di quello spazio per segnalare personaggi inquietanti e da cui guardarsi per tutelare la propria incolumità. Su tutto campeggia il senso di smarrimento di cittadini sempre più insoddisfatti di leggi giudicate troppo blande verso chi delinque.

A postare un brevissimo video è Monica che fornisce particolari in più sull’episodio che, due notti fa, ha visto protagonista un cittadino marocchino che, probabilmente ubriaco, ha spaccato il parabrezza dell’auto di un uomo in attesa della figlia nei pressi del centro storico. Un gesto che è costato allo straniero l’arresto da parte dei carabinieri e della polizia municipale, ma non un soggiorno in prigione, come per molti meriterebbe (l’arresto non è stato infatti convalidato).

“Per coloro che vivono ad Albenga: questo individuo l’altra sera alle 18 è salito sul cofano della macchina di un signore e l’ha minacciato – fa sapere Monica – Successivame è entrato al Basko dove è stato allontanato dal direttore. Abbiamo chiamato i carabinieri che, però, ci hanno detto che non potevano intervenire allora abbiamo fatto denuncia”.

“Durante la notte – scrive ancora la donna – è stato arrestato per aver sfasciato il parabrezza di una macchina. Questo individuo è squilibrato e violento tanto vero che al vigile che ha effettuato l’arresto ha rotto un dito. Nonostante ciò questo individuo è stato rilasciato per ordine del procuratore. Vorrei ringraziare il nucleo carabinieri di A lbenga, i quali pur avendo effettuato il loro dovere si sono visti impotenti davanti alle leggi e i vigili”.

Infine, l’appello agli albenganesi: “Fate attenzione perché questo personaggio è libero! Queste persone fanno quello che vogliono, rubano, spacciano, e la legge non viene applicata. Questa gente non ha nulla da perdere, ma noi albenganesi vorremmo poter girare per le strade della nostra città”.

L’appello è stato segnalato anche al sindaco Rosy Guarnieri che è subito intervenuta nella discussione scoppiata su Facebook: “Chi non applica la legge? I carabinieri che hanno fatto il loro dovere, i vigili che lo hanno fermato ed uno di loro è stato anche aggredito o il giudice che con menefreghismo non lo ha ritenuto pericoloso? – domanda il primo cittadino – Anche io mi voglio unire per ringraziare le forze dell’ordine e i vigili urbani per il costante lavoro che svolgono anche se demotivante. Si prendono insulti, vengono derisi da questi delinquenti che, forti dell’inesistenza di condanne adeguate, li prendono in giro”.

“Questo soggetto è stato fermato mille volte, fa perdere tempo e denaro a coloro che devono garantire la sicurezza e il quieto vivere – scrive ancora Guarnieri – Questo è il problema. Se vieni in Italia e vuoi lavorare onestamente ok, diversamente alla prima che mi fai ti rimando a casa tua. Vogliamo condanne certe e risolutive! Purtroppo sono soggetti rinnegati anche dai loro Stati che non li vogliono più accogliere, mentre noi ci preoccupiamo di liberarli perché le carceri sono sovraffollate, incuranti del fatto che, se in prigione le condizioni sono disumane, nelle cantine e negli alloggi sovraffollati non sono certo migliori. Purtroppo chi è pagato per garantire la giustizia e la sicurezza sociale è chiuso in un palazzo troppo lontano dalla gente e dal territorio”.

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