Politica

Raccolta differenziata, Pdl: “Ddl inadeguato per risolvere i problemi dei comuni liguri”

Nettezza Urbana e raccolta differenziata

Liguria. Nel 2012 su 235 comuni della Liguria solo 5 hanno raggiunto la percentuale del 65% di raccolta differenziata prevista dalla normativa nazionale (DGR 722/2013), per un totale di appena 17.000 abitanti e solo il 13% dei comuni italiani nel 2012 ha raggiunto il 65%.

Nel 2011 su 20 capoluoghi di Regione solo Trento ha raggiunto la percentuale del 60% di raccolta differenziata prevista dalla normativa nazionale (Dati Istat).

L’esponente del Pdl Roberto Bagnasco spiega: “Nel maggio 2013, a seguito di un esposto, la Corte dei Conti della Liguria ha condannato quattro amministratori del comune di Recco per danno erariale per non aver raggiunto la percentuale di raccolta differenziata per gli anni 2006 – 2010 e, ad oggi, è pendente il ricorso presso la Corte dei Conti nazionale, proposto, peraltro, non solo dai quattro amministratori, ma anche dalla Procura Generale della Corte dei Conti Liguria”.

“A seguito di queste premesse certe e inequivocabili – continua il consigliere Bagnasco – pare che ad oggi siano almeno 15 i comuni liguri oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti, ma non è difficile prevedere che ben presto saranno 230 i sindaci liguri chiamati a rispondere di danno erariale!”.

Ricorda Bagnasco: “Nel giugno del 2013 il Consiglio regionale ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui si chiedeva di favorire un intervento legislativo nazionale al fine di modificare le percentuali di raccolta differenziata o prorogare i termini per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa e per non configurare il danno erariale per i Comuni che abbiano dimostrato di aver migliorato costantemente le percentuali di raccolta differenziata a partire dal 2006 e per predisporre una proposta di legge per favorire una politica a livello regionale che consentisse di gestire efficacemente il sistema di raccolta differenziata e per attivare una procedura di accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria ed Enti Locali per consentire una deroga rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale sulla base di motivazioni di carattere tecnico, ambientale ed economico”.

“Ebbene ad oggi nulla è stato ancora fatto!” – rilevano i consiglieri regionali dell’opposizione di centro-destra e della Lega -. Anci regionale, coinvolta e sollecitata sul grave problema, ad oggi non è stata in grado di sollevare l’attenzione dei vertici nazionali Anci per un problema che riguarda tutta l’Italia e la Regione Liguria non ha ancora approvato il Piano dei Rifiuti e ha proposto un Ddl del tutto inadeguato e insufficiente rispetto al drammatica situazione ligure e al rischio che tutti i sindaci siano chiamati dalla Corte dei Conti della Liguria a pagare ingenti somme di denaro per danno erariale” evidenziano i rappresentanti del Pdl e della Lega.

“I parlamentari del centro-destra hanno presentato interrogazioni al Governo e anche alla Commissione europea – prosegue Bagnasco – ma ad oggi vi è una sola certezza: quattro amministratori del comune di Recco sono stati condannati a pagare la somma di € 182.000 per mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata”.
“Con l’interrogazione presentata io e i miei colleghi che avevano presentato l’ordine del giorno, chiedono quali iniziative abbia intrapreso la Regione a fronte di un odg votato all’unanimità!”.

“Non sappiamo, inoltre, se il Ministro dell’Ambiente, lo spezzino On. Andrea Orlando sia intenzionato a proporre un intervento legislativo che escluda il danno erariale per i comuni che abbiano dimostrato di aver migliorato costantemente le percentuali di raccolta differenziata a partire dal 2006. E che, in prospettiva, possano essere evitati un numero indefinito di procedimenti avviati dalle Corti dei Conti Regionale attivando una procedura di accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria ed Enti Locali per consentire una deroga rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale sulla base di motivazioni di carattere tecnico, ambientale ed economico” conclude Roberto Bagnasco che porterà la questione anche in commissione Controlli di cui è presidente.

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