Cronaca

Processo per i lavori del Grand Hotel di Alassio: Melgrati, Aicardi, Salvo e Dotti assolti

Alassio Grand Hotel

Alassio. Processo per i lavori del Grand Hotel di Alassio: tutti assolti per non aver commesso il fatto. A giudizio c’erano Marco Melgrati, Giovanni Aicardi, in qualità di ex sindaco e vice della città del Muretto, Marco Salvo come ex assessore all’Urbanistica e Felice “Giampiero” Dotti come professionista e tecnico del Comune. Gli imputati erano tutti accusati, in concorso ed a vario titolo, di abuso edilizio, danno ambientale e concorso morale in abuso d’ufficio relativamente ad alcune presunte irregolarità nei lavori di recupero della struttura.

In particolare la Procura gli contestava di non aver bloccato i lavori relativi alla riqualificazione del Grand Hotel, di costruzione di un parcheggio interrato in piazza Partigiani e di costruzione di un centro talassoterapico nell’area “Giardini Cavalieri di Vittorio Veneto”, quando invece avrebbero dovuto farlo. Un’azione intrapresa, sempre secondo l’accusa, con l’intento di favorire l’impresa che aveva vinto la gara d’appalto.

Inoltre, gli inquirenti contestavano che, nel corso dei lavori, rispetto al progetto originale, sarebbero state fatte delle modifiche che non dovevano essere permesse perché prive dei titoli autorizzativi necessari. La tesi difensiva degli imputati, assistiti dagli avvocati Franco Vazio (Melgrati, Aicardi e Salvo) e Mariangela Piccone (Dotti), ha invece più volte sottolineato come nelle delibere comunali che autorizzavano i lavori fosse specificato che l’impresa costruttrice otteneva il benestare del Comune ma doveva munirsi di tutte le autorizzazioni necessarie.

Nella scorsa udienza il pm aveva chiesto sei mesi di reclusione per Marco Melgrati, quattro mesi invece per Giovanni Aicardi, Marco Salvo e Felice “Giampiero” Dotti (condanna richiesta solo per il capo “a”, ovvero l’accusa di concorso morale in abuso d’ufficio, mentre aveva chiesto per tutti gli imputati il non doversi procedere per il capo “b” per prescrizione del reato e l’assoluzione invece per il capo “c”).

Questo il commento dell’avvocato Franco Vazio: “È stato un processo complesso, sia per l’imponenza degli atti di indagine, sia per la natura delle tesi accusatorie avanzate dalla Procura della Repubblica. Per quel che concerne gli amministratori, erano messe in discussione la liceità degli atti assunti e delle indicazioni impartite dal Sindaco e dalla Giunta in relazione ad un’opera pubblica di enorme valore e significato”.

“Senza contare che in caso di condanna degli Amministratori, a ciò avrebbe fatto seguito nei confronti degli stessi anche una conseguente ed imponente condanna risarcitoria; tra l’altro supportata dalla costituzione in giudizio del Comune quale parte civile. A fronte di ciò è evidente la mia soddisfazione. Una soddisfazione che trae origine dalla consapevolezza della bontà e della fondatezza delle tesi difensive. Una soddisfazione che muove dalla convinzione che Il Tribunale di Savona, a fronte di un’importante e seria attività di indagine della Procura della Repubblica e tenuto conto delle tesi e degli elementi forniti dalla difesa, ha saputo leggere con attenzione una vicenda molto complessa: una vicenda che ha scritto una pagina importante della vita della città di Alassio. Insomma, secondo il sottoscritto, una buona pagina di buona giustizia” conclude Vazio.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.