Politica

Pdl, le reazioni savonesi alla fiducia Letta: “Serve un partito nuovo, no a scissione dei moderati”

Popolo della Libertà - manifestazione Pdl

Savona. Prime reazioni anche nel Pdl savonese dopo il colpo di scena nel voto di fiducia al governo Letta, con un partito che si è “ricompattato” sul filo di lana, non senza divisioni e lacerazioni. Il segretario provinciale Andrea Valle non nasconde il fatto che si navighi a vista. “Vedremo che decisioni ciascuno vorrà prendere dopo la pronuncia della giunta parlamentare. Per la prossima settimana convocherò un coordinamento. Per adesso noi tutti seguiamo le sorti del partito con attenzione. Certo è che posso dire, personalmente, questo: la Forza Italia così come è stata prospettata non mi piace; ci vuole un movimento che si radichi sul territorio”.

Un problema di lungo corso quello del radicamento sul Savonese per un partito, quello berlusconiano, diffuso a macchia di leopardo sul tessuto provinciale. “Ci sono state resistenze contro il radicamento e anche la fase attuale rispecchia la dialettica tra diverse generazioni di dirigenti. Un partito non può solo imporre scelte dall’alto, ma realizzare il dialogo e arrivare a decisioni condivise” dice Valle.

“Esprimo soddisfazione – aggiunge – per come è finita la vicenda della fiducia al governo Letta. Sarebbe difficile spiegare a elettori, militanti e simpatizzanti perché prima abbiamo appoggiato un governo di larghe intese e pochi mesi dopo ci dissociamo. Seguiamo a ruota tutti i problemi che si sono accavallati. Problemi che per ora non sono stati né digeriti né ancora masticati”.

Marco Melgrati, alassino capogruppo del Pdl in Regione, non ha dubbi: “Ancora una volta Berlusconi ha tirato fuori un coniglio dal cilindro spiazzando tutti: votando la fiducia al governo letta ha lasciato senza parole sia il Pd sia la componente del centrodestra che aveva già fatto gruppo a sé. Letta ha iniziato un discorso citando Einaudi e l’ha finito con Croce: mi ha fatto piacere che si sia ispirato, in questo caso, a due liberisti”.

“Inoltre – prosegue – Letta ha anche detto di voler recepire il monito europeo per stabilire una concreta responsabilità civile dei magistrati, battaglia di sempre portata avanti dal Cavaliere. Anche questa mossa è sicuramente spiazzante. Soprattutto per il Partito Democratico. Certo che, per quanto riguarda il Pdl, i dissensi vanno ricomposti. E’ chiaro che ci sono due anime: una che ragiona con il cuore e una con la mente”.

Poi l’appello di Melgrati: “Richiamo la sensibilità di tutti per mantenere e compattare i moderati. Non si può immaginare di disperdere il lavoro di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà poi con una diaspora. Dobbiamo continuare a contrastare una sinistra sempre più esposta a derive estreme e il qualunquismo di Grillo. Se rinasce, Forza Italia deve avere lo spirito del ’94 e radunare tutti i liberisti e i moderati”.

Per il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza: “Non mi sento né falco né colomba. Se il governo Letta ha ottenuto la fiducia governi e porti a termine le riforme necessarie, cambiando la legge elettorale, poi si vada al voto…Ritengo la riforma elettorale fondamentale, in quanto non si può condannare il Paese al consociativismo delle larghe intese…”.

Quanto alla situazione del partito: “Non sono appassionato di etichette, quindi Forza Italia o Pdl vanno bene se esiste un contenitore politico di idee, progetti e valori e credo che su questa bisogna lavorare…Sono anche convinto che ci siano le condizioni per generare un nuova forza politica di centro destra, dei moderati, e spero che Berlusconi possa condurre ancora questo progetto politico” conclude il numero uno di Palazzo Nervi. No comment, invece, sul caso del sindaco di Albisola Franco Orsi, che sembra aver preso le distanze in maniera definitiva dal partito.

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