Cronaca

Omicidio del barista di Loano Vincenzo Campana: chiesti 16 anni per Michele Damiano

michele damiano

Loano. Una pena a 16 anni di reclusione è stata chiesta, oggi, dal pubblico ministero Roberto Cavalllone, nei confronti del barista ed ex modello di Sanremo, Michele Damiano, 32 anni (nella foto), accusato di omicidio volontario premeditato e di occulatamento di cadavere, in merito alla morte di Vincenzo Campana, 58 anni, il barista di Loano i cui resti carbonizzati vennero trovati nei boschi di Apricale, il 22 aprile del 2010.

Per Damiano la Procura aveva chiesto l’archiviazione a gennaio. Ma il gup a fronte della gravità dei fatti aveva chiesto al pm Cavallone di formulare ugualmente il capo di imputazione.

Di qui il processo con il rito abbreviato, cui si è arrivati su istanza dell’avvocato Marco Bosio, difensore di Damiano, quest’ultimo genero di Giovanni Tagliamento, personaggio storico della malavita del Ponente che, precisiamo, risulta totalmente estraneo a questa vicenda. Il gup Laura Russo ha, poi, rinviato al prossimo 13 gennaio per le repliche e la sentenza. La ricostruzione.

Gli investigatori inviarono al ris sia i mozziconi di sigaretta che le tracce di una macchia di sangue repertata su una Bmw, appartenente al pregiudicato albanese Kola Gezim, arrestato per una vicenda di armi, sulla quale era stato detto che avrebbe potuto essere salita la vittima, poco prima dell’omicidio. Il fatto che l’auto, esaminata dagli investigatori, in un’occasione fosse stata pulita così a fondo – tanto da danneggiare con l’acqua la centralina elettrica – fece aumentare i sospetti. Per quell’episodio venne indagato il sanremese Michele Damiano, che all’epoca fu sottoposto a un fermo di polizia giudiziaria, con l’accusa di favoreggiamento a omicidio volontario.

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