Cronaca

L’addio di Finale all’ingegner Testa, il parroco: “Se ne va una figura significativa per la città”

funerale renato testa

Finale L. Sulla bara una foto di famiglia e attorno tutti gli amici di Renato che riempiono la basilica di San Giovanni Battista a Finalmarina per l’ultimo saluto all’ingegnere 58enne molto conosciuto in città e deceduto nella notte tra lunedì e martedì scorso a seguito di un infarto che lo ha colto mentre era alla guida della sua auto all’altezza del Santa Corona di Pietra Ligure.

C’è la moglie, ci sono i 4 figli, e poi i parenti e tutti coloro che conoscevano l’ingegner Testa, compresi alcuni amministratori con cui l’uomo ha collaborato negli anni: tra questi, il sindaco di Finale, Flaminio Richeri, e quello di Bergeggi, Riccardo Borgo. Poi gli amici dei Lions, di cui il 58enne è stato presidente, con tanto di gonfaloni. Tutti commossi e increduli davanti alla morte inaspettata di una persona cui tutti volevano bene e stimavano.

“Oggi siamo qui a mostrare la nostra vicinanza ai famigliari di Renato, una figura significativa per la città, conosciuta oltre che per il suo impegno professionale, anche per i suoi vari incarichi in realtà e associazioni. Senza ovviamente dimenticare l’impegno per la sua famiglia, per la quale ha fatto tutto” esordisce don Silvio nell’omelia.

“Forse è inutile parlare oggi del mistero della morte quando questa arriva in maniera così drammatica, improvvisa e inattesa – continua il sacerdote – Ma dobbiamo sperare e guardare quel crocifisso con Gesù a braccia spalancate, quelle braccia che hanno certamente accolto Renato. E’ difficile per chi soffre guardare oltre, è difficile di fronte alla morte di Renato dire che bisogna pensare alla promessa del Signore di un’altra vita, più piena, in un’altra dimensione, ma noi siamo qui per questo. Sarebbe troppo facile dire ‘non abbiate paura della morte’ ma la paura c’è e appartiene a tutti: in questo caso, però, dobbiamo ricordarci della promessa di vita del Signore, affidandoci a Lui”. Poi, all’uscita della bara, solo silenzio, lacrime e abbracci.

Testa è stato colto da un infarto mentre era al volante della sua Fiat 600 per poi finire contro la ringhiera del nosocomio pietrese, sulla via Aurelia, e capottarsi con la propria auto. Numerosi sono stati i tentativi di rianimarlo ma l’uomo è deceduto poco dopo il trasporto in ospedale.

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